Mosca reagisce a Kursk: colloqui pace hanno perso importanza
(DIRE) Roma, 26 ago. – “I bambini in Ucraina oggi si sono svegliati con il suono degli allarmi aerei e delle esplosioni. A Kiev, bambini e famiglie si rifugiano nelle stazioni della metropolitana, poiché dalle prime ore del mattino la città è in stato di allerta per il rischio di incursioni aeree”. Lo scrive sul proprio profilo X la sede in Ucraina dell’Agenzia Onu per l’Infanzia (Unicef Ucraina). Come ha riferito sul suo canale Telegram il presidente Volodymyr Zelensky, l’esercito russo dalle prime ore dell’alba ha lanciato un centinaio di missili e altrettanti droni in tutto il paese. Come riporta il Kyiv Independent, sono state colpite varie infrastrutture tra cui la diga della capitale, la Kyiv Hydroelectric Power Plant. Missili hanno raggiunto anche numerose località tra cui Leopoli, Kharkiv, Odessa e Zaporizhzhia, dove ha sede un’importante centrale nucleare. L’offensiva russa arriva a quasi tre settimane dall’intensa operazione di terra che l’esercito ucraino ha lanciato in territorio russo, e in particolare nella regione frontaliera di Kursk, dove si sono registrate vittime e sfollati. Secondo le forze di Kiev, l’esercito ucraino controllerrebbe 1.263 chilometri quadrati e 93 località russe, compresa la città di Sudzha, distante circa 7 chilometri dalla frontiera. L’azione militare non sarebbe volta a occupare porzioni di territorio russo ma, come hanno chiarito da Kiev, servirebbe a garantire al sicurezza delle popolazioni ucraine prossime al confine, prevenendo nuovi attacchi.
Tra le zone colpite dai missili ucraini c’è anche la centrale nucleare di Kursk. Rafael Grossi, direttore dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), in un post su X ha annunciato che domani si recherà nell’impianto per valutare lo stato della sicurezza. Mosca aveva annunciatao una dura reazione all’azione ucraina, intrapresa il 6 agosto scorso. L’agenzia russa Ria Novosti intanto rilancia in queste ore le dichiarazioni del portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, secondo cui i “colloqui di pace con Kiev hanno perso rilevanza”. Secondo i media internazionali si tratta di una reazione che segue le operazioni ucraine nell’oblast di Kursk, tuttavia c’è chi osserva che tali dichiarazioni giungono dopo che lo scorso 17 agosto il Washington Post ha fatto sapere, citando fonti interne al Cremlino, che l’attacco ucraino su Kursk avrebbe posto fine a “trattative segrete” tra gli esecutivi di Mosca e Kiev promosse dal Qatar. Tali discussioni avrebbero avuto come obiettivo l’interruzione degli attacchi russi contro le infrastrutture energetiche, stando sempre a quanto riferisce la testata statunitense. Immediata la replica di Mosca: la portavoce del Ministero degli Esteri Maria Zakharova e il ministro dell’Energia ucraino Herman Halushchenko hanno negato qualsiasi negoziato indiretto tra i due Paesi. (Alf/Dire) 17:37 26-08-24