(DIRE) Roma, 26 Ago. – Il mondo della scuola sembra gradire il riconoscimento della cittadinanza italiana ai minori stranieri che abbiano completato un ciclo di studi in Italia, in particolare la proposta avallata da Forza Italia sul cosiddetto Ius Scholae. Il diniego di Fratelli d’Italia e Lega non trova seguito, in particolare, tra i docenti: due insegnanti su tre, infatti, si dicono favorevoli all’idea caldeggiata dal partito guidato da Antonio Tajani che riguarderebbe da subito almeno mezzo milione di stranieri. Il dato è emerso da un’indagine on line condotta dalla Tecnica della Scuola, a cui hanno partecipato 768 lettori, tre quarti dei quali insegnanti. La componente del comparto dell’Istruzione meno convinta risulta invece quella dei genitori degli alunni: la metà di loro, madri e padri, sulla concessione dello Ius Scholae mantiene più di una riserva.
Entrando nel dettaglio, due docenti su tre (il 64.1%) si sono detti favorevoli alla concessione della cittadinanza agli studenti stranieri che abbiano completato un ciclo di istruzione (la scuola primaria oppure se giunti in Italia a partire dai 12 anni il diploma di secondaria superiore). La categoria dei genitori degli alunni è risultata meno convinta: poco più della metà (il 50.4%) non vorrebbe infatti estendere la cittadinanza italiana agli studenti stranieri. Ecco alcuni commenti: “Ci sono già regole per ottenere la cittadinanza, perché inventarsene di nuove? lo Ius Scholae non esiste in nessuna parte del mondo!”; “Ma per quale motivo nel nostro paese ci si inventa regole che non esistono da nessuna parte? Lo ius scholae è un’invenzione di qualche politico che evidentemente ha preso troppo sole!”. (Com/Red/ Dire) 17:06 26-08-24