G7 Rubrica sicurezza stradale. Rapporto Erso: neopatentati più a rischio incidenti

(DIRE) Roma, 22 Ago. – Come guidano i giovani europei? A chiederselo è il nuovo rapporto dell’Osservatorio europeo della sicurezza stradale (Erso) che ha indagato il comportamento degli automobilisti di età compresa tra i 16 e i 24 anni. Secondo il rapporto il fattore età ha due componenti correlate: una componente biologica (cioè avere un cervello non ancora completamente maturo) e una componente sociale (cultura giovanile, stile di vita, ecc). Per l’Erso la mancanza di esperienza dei giovani automobilisti può portare con sé un rischio maggiore di incidenti a causa di alcune capacità di guida meno sviluppate come la percezione del pericolo, la consapevolezza del rischio e la calibrazione. I conducenti giovani inoltre si distraggono più facilmente, non sempre riescono a resistere alle pressioni e guidano di notte più spesso dei conducenti più anziani. La guida in stato di ebbrezza si verifica quasi altrettanto spesso tra i conducenti giovani che tra quelli più anziani, ma ha un effetto più dannoso sulle loro capacità di guida.

Inoltre, secondo il rapporto, i giovani automobilisti guidano più spesso degli automobilisti anziani sotto l’influenza di sostanze psicoattive illegali come la cannabis. Secondo il rapporto, il fatto che i giovani conducenti guidino frequentemente auto più vecchie e dotate di minori caratteristiche di sicurezza contribuisce ad aumentare il rischio. In generale poi, i giovani conducenti di sesso maschile hanno un rischio di incidente più elevato rispetto alle giovani conducenti di sesso femminile, ma solo in relazione agli incidenti più gravi. Data la gravità del problema, gli Stati membri dell’Unione europea hanno adottato misure, a vari livelli, per ridurre i rischi che possono correre i giovani conducenti alle prime armi. “Non esiste una panacea in grado di risolvere completamente il problema- si legge nel rapporto- perché le capacità di guida tendono a essere compromesse dalla mancanza di esperienza e da fattori (come la tendenza al rischio) prevalenti a causa della giovane età. Inoltre, non tutti i giovani guidatori alle prime armi sono uguali”.

Il rapporto evidenzia come gli incidenti più frequenti siano quelli notturni durante i fine settimana; su strade rurali; incidenti con un solo veicolo; tamponamenti; incidenti per il rispetto della precedenza a un incrocio. OSSERVAZIONI E INTERVENTI – Il processo con cui si può ottenere la patente di guida varia tra i paesi dell’Unione europea ma generalmente include un’età minima per iniziare a guidare, un esame teorico e pratico, una patente provvisoria che prevede alcune restrizioni e un periodo di ‘apprendistato’. Partendo dal presupposto che il rischio di incidenti è massimo subito dopo l’ottenimento della patente e diminuisce rapidamente nei primi mesi di guida indipendente, l’Osservatorio europeo della sicurezza stradale suggerisce alcune misure che potrebbero essere efficaci per mitigare i rischi.  Innanzitutto il miglioramento della formazione e la verifica delle competenze avanzate, come la valutazione della percezione dei pericoli e la consapevolezza dei rischi, nell’ambito dei sistemi di rilascio delle patenti.

Poi l’ implementazione del sistema di patente graduata (GDL) che prevede una fase di apprendimento (guida accompagnata da un conducente più anziano ed esperto) e una fase intermedia in cui i giovani conducenti possono guidare in modo indipendente ma con restrizioni come non guidare con i coetanei, non guidare al buio e non guidare con dispositivi che possono distrarre, come i telefoni cellulari, anche quando sono a mani libere. E in ultimo, ma non meno importante, un limite inferiore di tasso alcolemico per i giovani conducenti “a condizione che venga applicato scrupolosamente”, dice Erso. I giovani conducenti alle prime armi non rappresentano solo una minaccia per se stessi- evidenzia l’Osservatorio- ma anche per i loro passeggeri e gli altri utenti della strada. Il loro alto rischio di incidente è dovuto a due fattori: hanno poca esperienza di guida e sono giovani. L’effetto età ha due dimensioni intrecciate. In primo luogo, il loro cervello non ancora completamente maturo li rende inclini alla distrazione, alla pressione dei compagni, al controllo limitato degli impulsi, a sottovalutare i rischi e a sopravvalutare le proprie capacità. In secondo luogo, esiste una dimensione sociale legata alla cultura e allo stile di vita giovanile. Tutti fattori da tenere in attenta considerazione. (Mab/ Dire) 10:00 22-08-24

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