(DIRE) Roma, 20 Ago. – Le organizzazioni umanitarie Islamic Relief Worldwide, MedGlobal, ActionAid, Churches for Middle East Peace (CMEP), War Child, Norwegian Refugee Council (NRC), WeWorld, CARE, Medical Aid for Palestinians (MAP), Humanity & Inclusion/ Handicap International (HI), DanChurchAid, ChildFund Alliance, Plan International, Accion Contra el Hambre (ACF), Médicos del Mundo (Médecins du Monde Spain), Oxfam, International Rescue Committee, Mercy Corps, Children Not Numbers NGO, Save the Children e 20 operatori sanitari hanno unito le forze per chiedere urgentemente un cessate il fuoco immediato per consentire la somministrazione di vaccini salvavita contro la poliomielite a circa 640.000 bambini di età inferiore ai 10 anni in seguito alla conferma del primo caso di poliomielite a Gaza dopo 25 anni, con l’emergere di segnalazioni di altri casi sospetti. E’ quanto si legge in una nota. È altamente improbabile che almeno 50.000 bambini nati durante gli ultimi 10 mesi di ostilità abbiano ricevuto alcuna vaccinazione a causa del collasso del sistema sanitario, mentre i più grandi, tra il milione di minori di Gaza, è probabile che abbiano visto interrompere o bloccare dalla violenza e dallo sfollamento i regolari programmi vaccinali, spiegano le organizzazioni nella nota. La poliomielite, continua la nota, era stata debellata a Gaza più di vent’anni fa, ma il mese scorso l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha riferito che il virus era stato trovato in campioni di liquami provenienti da siti di Khan Younis e Deir Al-Balah. Questo mese, il Ministero della Salute di Gaza ha confermato il caso di un bambino di 10 mesi non vaccinato a Deir Al-Balah, nel centro della Striscia di Gaza. La ricomparsa del poliovirus a Gaza, prosegue la nota, è il risultato diretto della distruzione delle infrastrutture idriche e igienico-sanitarie e delle restrizioni del governo israeliano su riparazioni e forniture. Insieme al sovraffollamento, allo sfollamento e a un sistema sanitario paralizzato, queste azioni hanno creato un ambiente favorevole alla diffusione del virus nella Striscia.
Un gruppo di 20 organizzazioni umanitarie e 20 professionisti medici che hanno lavorato a Gaza, aggiunge la nota, hanno affermato che i vaccini antipolio sono nella regione, pronti per essere distribuiti ad agosto e settembre, ma ciò richiede pieno accesso alle forniture umanitarie a Gaza da tutti i valichi di frontiera, sicurezza e libera circolazione all’interno della Striscia. Ciò può essere raggiunto solo con la fine immediata delle ostilità. “Ora che la poliomielite è confermata, la risposta deve essere misurata in ore, non in settimane. Senza un’azione immediata, un’intera generazione è a rischio di infezione e centinaia di bambini rischiano di affrontare la paralisi a causa di una malattia altamente trasmissibile che può essere prevenuta con un semplice vaccino. Questi bambini non hanno il lusso del tempo”, ha affermato Jeremy Stoner, direttore regionale di Save the Children per il Medio Oriente. La poliomielite, un virus che può causare paralisi irreversibile nel giro di poche ore, sottolinea la nota, è particolarmente pericolosa per i bambini sotto i cinque anni, soprattutto a Gaza, dove alti tassi di malnutrizione e livelli altissimi di stress rendono i bambini più vulnerabili alle infezioni. Con le conferme del Ministero della Salute della poliomielite in un bambino di 10 mesi a Deir Al-Balah e i rapporti dell’OMS che confermano la presenza del poliovirus nelle acque reflue, la situazione è più che allarmante. Le operazioni umanitarie in tutta Gaza, si legge ancora nella nota, sono gravemente ostacolate dai bombardamenti in corso e dall’ostruzione delle forniture di aiuti essenziali e del carburante ai valichi di frontiera controllati da Israele e dal pericoloso transito all’interno della Striscia di Gaza. I camion refrigerati specializzati necessari per trasportare in sicurezza i vaccini sono stati ripetutamente respinti all’ingresso, lasciando a rischio migliaia di bambini.
“Il sistema sanitario a Gaza è stato distrutto molto tempo fa- ha affermato Nahed Abu Iyada, responsabile sul campo del programma sanitario di CARE in Cisgiordania e a Gaza- Senza un cessate il fuoco immediato e l’accesso ai vaccini e agli aiuti umanitari in tutta la Striscia, la popolazione di Gaza si troverà ad affrontare un disastro sanitario pubblico che si diffonderà e metterà in pericolo i bambini in tutta la regione e oltre”. Le organizzazioni umanitarie chiedono urgentemente un cessate il fuoco immediato e prolungato per consentire la vaccinazione antipolio a Gaza. Perché una campagna di vaccinazione antipolio sia efficace, deve essere in grado di raggiungere almeno il 95% dei bambini mirati, e questo non può accadere in una zona di guerra attiva, conclude la nota. Qualsiasi cessate il fuoco o pausa richiesta dalle Nazioni Unite deve essere utilizzata per facilitare il pieno accesso umanitario, non solo ai vaccini ma all’intera gamma di assistenza necessaria per sostenere i bisogni fondamentali dei civili. Tutte le parti in conflitto hanno l’obbligo di facilitare l’accesso umanitario in ogni momento, indipendentemente dal fatto che il conflitto sia attivo o meno”. (Com/Mtr/ Dire) 18:01 20-08-24