Ciao Alessia sappiamo che recentemente hai avuto un prestigioso riconoscimento con il Premio Speciale Bergafest, ci racconti come è nato tutto? Le tue sensazioni durante e dopo la serata?
Ciao Federica, intanto colgo l’occasione di ringraziare te e la redazione per avermi dato l’occasione di poter raccontare il mio lavoro, premiato al Bergafest. Inutile dire quanto questo riconoscimento sia stato emozionante per me, non solo per la consapevolezza di sentirsi riconosciuti mesi di studio e ricerca ma anche per la possibilità di presentare la mia tesi di fronte a così tanta gente.
In particolare, durante le serate del Bergafest, quando sono stata chiamata ad intervenire sul palco, prima per consegnare la mia tesi a Johann Maria Farina (discendente dell’inventore dell’acqua di Colonia) ed in seguito per ritirare il premio, ho potuto provare sulla mia pelle la soddisfazione di vedere di fronte a sé un pubblico interamente concentrato su di te e sulla tua spiegazione.
Il tutto è nato in seguito alle mie numerose visite al Museo del Bergamotto di Reggio Calabria, necessarie per rappresentarlo e raccontarlo come particolare forma di comunicazione museale dell’agrume. Grazie all’aiuto ed alla disponibilità dell’Accademia ed il Museo nei confronti della mia ricerca, era doveroso infine omaggiarli di una copia completa del mio elaborato. È stato allora che mi è stata comunicata, dal Professore Caminiti, la loro decisione di premiarmi durante l’evento.
Com’è maturata l’idea di fare le tesi di laurea sul bergamotto. Esattamente: La comunicazione strategica italiano-francese nella profumeria: il caso del bergamotto di Reggio Calabria
L’idea della mia tesi viene dalla volontà di portare un po’ della mia terra a Milano ed in particolare all’Università Cattolica del Sacro Cuore. Nello specifico, sentivo di poter fornire il mio contributo accademico ad una maggiore diffusione della conoscenza del bergamotto di Reggio Calabria, elemento importante non solo per la nostra città ma per il mondo della profumeria in generale.
Alessia, quale è l’obiettivo della tua tesi?
Quanto alla mia tesi di ricerca, da una parte propone un’analisi linguistico-culturale, che mette a confronto la comunicazione strategica italiana con quella francese nell’ambito del bergamotto in profumeria; dall’altra, si è proceduto ad un’indagine di tipo diacronico per comprendere la maniera in cui tali strategie linguistiche sono state adoperate nel corso dei secoli nei due paesi oggetto di studio.
L’elaborato si articola in tre sezioni. Nel primo capitolo, al fine di fornire al lettore gli strumenti adatti alla comprensione dei testi analizzati, sono stati presentati tutti i più importanti aspetti del mondo del bergamotto: è stata ripercorsa la storia del frutto, dalle sue prime testimonianze sino ai giorni odierni, analizzandone anche le tecniche di lavorazione ed i prodotti derivati, per proseguire con un racconto delle strategie di mercato e di tutela adottate al fine di garantirne la preservazione futura.
Nei due capitoli successivi si è passati all’analisi comunicativa. Il secondo capitolo descrive alcuni testi pubblicati sul territorio francese ed italiano tra il XVII ed il XX secolo: le fonti tenute in considerazione sono dizionari, racconti di viaggio, riviste e manuali di settore, ed infine contenuti multimediali quali prodotti radiofonici e cinematografici.
Il terzo ed ultimo capitolo analizza i generi che oggi contraddistinguono lo storytelling del bergamotto, come ad esempio i prodotti mediali, quali i contenuti web e dei Social Media, ed i programmi televisivi. Tale studio delle fonti contemporanee ha portato, inoltre, ad analizzare forme di comunicazione museale, come mostre ed eventi, nei quali sono rintracciabili delle strategie comunicative che si trovano a metà strada tra la contemporaneità ed il passato. Tra queste fonti spicca, per l’appunto, la comunicazione adoperata dal Museo del Bergamotto di Reggio Calabria.
Come si può intuire, uno degli obiettivi della mia ricerca è quello di fornire al lettore un’idea di quanto e come il nostro agrume sia rappresentato nei due paesi per esso più importanti. Oltre a ciò, volevo sin dall’inizio creare una sorta di ponte tra il mondo accademico e la nostra città, sperando che ricerche di questo tipo diventino sempre più numerose in futuro.
La Nostra terra sta piano piano tornando ad investire su quello che una volta veniva chiamato l’oro verde. In che settore, oltre quello cosmetico, Alessia Corlito prevede che il bergamotto possa fare la voce grossa?
Nella mia limitata familiarità con il settore agrumario, ho acquisito nel corso dell’ultimo anno una più ampia conoscenza del bergamotto e dei suoi impieghi nei diversi settori. Grazie alle nozioni ed alle storie apprese, ho maturato la convinzione che nel futuro prossimo il bergamotto rappresenterà un elemento alla base del mondo medico-scientifico, oltre per l’appunto all’ambito cosmetico-profumiero.
In particolare, fino a non molto tempo fa il frutto era considerato un alimento tossico adoperabile solo in profumeria sotto forma di olio essenziale, mentre recentemente è stata comprovata la presenza al suo interno di innumerevoli proprietà utili a trarne beneficio sotto diversi punti di vista, come ad esempio per ridurre i livelli di colesterolo LDL; proprietà che ad oggi non sono ancora sfruttate a dovere, ma che stanno incominciando ad essere sempre più oggetto di importanti ricerche scientifiche.
Federica Romeo