Fino al 30 Settembre 2024 Via del Governo Vecchio 69 – 115 / Via Sora 24, Roma
Fino al 30 Settembre 2024 in via del Governo Vecchio 69, 115 e in Via Sora 24, sui ponteggi del Gruppo Pouchain sono visibili tre opere di Alessia Babrow della serie Love My Mother per il Progetto #EX_TRA: Love My Mother, Universal Heartbeat e Love is Stronger Than Hate.
In Love My Mother il concetto di “Madre” viene esteso alla “Grande Madre Terra”, a chi si prende cura, insegna, trasmette valori, condivide la propria saggezza oppure educa. «Madre è chi nutre amorevolmente», dichiara l’artista, «chi coopera, preserva, costruisce ed include; è una qualità dell’essere, di rapportarsi alla vita, agli altri e all’ambiente. Siamo figli della terra, oltre che dei nostri genitori; apparteniamo tutti al genere umano e va ricordato».
Universal Heartbeat e Love is Stronger Than Hate nascono come due interventi urbani eseguiti rispettivamente nel 2023 e 2021 e rivisitati per la serie Love My Mother: dove non arriva il cuore delle persone, dovrebbe subentrare la buona educazione, il senso civico e il rispetto. Infatti, chi siamo, ciò che diciamo e cosa facciamo ha un impatto su tutto ciò che ci circonda, e da questo assunto dovrebbe nascere un senso di responsabilità individuale che ancora facciamo fatica ad integrare come collettività.
La tecnologia di oggi rappresenta la massima espressione di questa interconnessione: esistiamo in relazione a chi e cosa c’è oltre noi e la comunicazione è fondamento delle nostre interazioni. Anche se abitiamo in paesi diversi, città, stati o nazioni, siamo tutti conviventi in questa grande casa chiamata Terra: ogni anno ci sono almeno 100 conflitti armati in corso, con conseguenze devastanti sotto ogni punto di vista e, nonostante la nostra storia ci rammenti continuamente gli orrori della guerra, continuiamo ad ignorare le cause che portano a questo tipo di risoluzioni.
Ricordare quanto ogni persona e ogni più piccola azione contribuiscano attivamente nel creare una nuova e permanente cultura di pace è essenziale finché continueremo ad assistere a scenari che non dovrebbero più far parte del nostro presente.
La serie Love My Mother è costituita da 12 opere dove i bambini sono i protagonisti, i portavoce di valori spesso dimenticati. «I bambini sono delle tele vergini già perfette in sé, su cui noi imprimiamo la nostra storia, sia da un punto di vista sociale, individuale e collettivo. I bambini ci ricordano la magia, la bellezza e la sacralità della vita», continua l’artista, «il mio è un atto di speranza rivolto al nostro presente e al loro futuro, immaginando che le prossime generazioni vivranno nel rispetto di questa terra e dei suoi abitanti».
Con il progetto #EX_TRA e con l’hashtag a cui è legato, Exempla Trahunt, gli esempi trascinano, il Gruppo Pouchain, leader nel settore del restauro monumentale, mette a disposizione i propri ponteggi con l’obiettivo di portare all’aperto, nella città, nelle strade, un’opera d’arte, nell’ottica di aprire la strada a nuovi percorsi socio-artistici e culturali e dimostrando che il senso di cooperazione genera e dona valore.
Alessia Babrow, artista italo-sudafricana, ha indirizzato la sua opera verso un’indagine del concetto di arte come funzione sociale, interrogandosi su tematiche che spaziano dall’ambiente alla società, al patrimonio e dignità degli esseri umani. Fin dai suoi esordi artistici, Alessia Babrow si è dedicata ad un confronto con tematiche quali l’ambiente, la globalizzazione, temi sociali e di denuncia spingendosi fino alla religione, intesa come cultura di una data popolazione. Definita un’artista poliedrica, esplora le varie forme d’arte contemporanea impiegando diversi linguaggi espressivi, che spaziano dalla fotografia alla performance, video art, installazioni, assemblaggi e interventi urbani. Sviluppa una propria estetica che caratterizza tutto il suo operato, contraddistinguendosi per la ricerca indirizzata alla scoperta dell’io in relazione al mondo circostante.
Le sue opere trovano un complemento con il fruitore che viene indirizzato attraverso titoli eloquenti, a volte provocatori, ma sempre evocativi. Uno slittamento continuo operato attraverso la ricerca artistica strettamente connessa a quella personale e al messaggio sociale di cui l’espressione della Babrow diventa veicolo primario e la stessa tecnica impiegata ne sono il mezzo e il linguaggio espressivo. Negli anni è stata esposta in Cina, Russia, Stati Uniti, Grecia, Austria e Italia.
comunicato stampa