“Siamo alle solite. Per anni, ha governato il PD, pur non vincendo mai le elezioni, e non ha fatto nulla di tutto quello che oggi chiedono CGIL e associazioni varie riconducibili a una sinistra che, tra le altre cose, si è guardata bene dall’affrontare il tema degli affitti brevi. Il governo Meloni, invece, lo sta facendo mostrando grande attenzione. Ma forse a CGIL e SUNIA è sfuggito, troppo presi a far politica invece di risolvere problemi.
Per la prima volta, si è disciplinato il fenomeno per contrastare l’abusivismo, far emergere il sommerso e aumentare i requisiti di sicurezza degli appartamenti. A inizio giugno, è iniziata la fase sperimentale della riforma, ma entro quest’anno tutti gli immobili adibiti ad affitti brevi potranno essere commercializzati soltanto se muniti del Codice Identificativo Nazionale e se inseriti nella Banca Dati Strutture Ricettive del Ministero del Turismo.
E abbiamo previsto un sistema di sanzioni, anche per le piattaforme online, proprio per controllare il fenomeno. La riforma mira a tutelare la proprietà privata e il turista, da un lato, a contrastare la concorrenza sleale e l’abusivismo, dall’altro. Gli operatori del comparto hanno immediatamente compreso l’importanza di questa iniziativa, tanto che ad oggi abbiamo superato quota 10 mila CIN emessi nelle sette Regioni capofila nella sperimentazione, che sono peraltro da sommare ai Codici Identificativi Regionali che si stanno convertendo in CIN.
Diversamente da chi, per disattenzione o malafede, pensa soltanto a criticare, gli italiani premiano, ancora una volta, il buon governo che favorisce regole chiare e condivise e sta davvero dalla loro parte.” Così il ministro del Turismo Daniela Santanchè in risposta alla nota congiunta CGIL Nazionale e SUNIA.
comunicato stampa