(DIRE) Roma, 9 Lug. – Per l’anno 2023, i costi derivanti dall’incentivazione delle fonti rinnovabili sono risultati pari a circa 7 miliardi di euro (erano 6,4 mld nel 2022 e 10,5 mld nel 2021), in aumento rispetto all’anno precedente quando, per effetto degli elevati prezzi di mercato dell’energia elettrica e dei meccanismi di funzionamento degli incentivi descritti, il costo di alcuni strumenti incentivanti si è annullato. È quanto emerge dalla relazione annuale dell’Arera 2024. Nel 2023 il gruppo Enel si conferma il primo produttore con una quota del 16,9% (in calo rispetto al 18% del 2022) seguito da Eni al 9,5% (stabile rispetto al 2022), che risulta al primo posto per generazione termoelettrica (16,5% contro il 15,2% di Enel). Enel si è confermata anche il primo operatore nella produzione da fonti rinnovabili con il 22,4% della generazione lorda, con una quota in calo, ma ancora significativa, nell’idroelettrico (37,8%) e la totalità di quelle nel geotermico. Tra i principali 15 gruppi che hanno contribuito alla produzione da energia rinnovabile restano rilevanti, pur se in diminuzione rispetto al 2022, le quote nell’eolico di Erg (10,6% contro 11,5% del 2022) e di Edison (9,4%, invariata rispetto all’anno precedente) e la quota nelle bioenergie di A2A (14,7% rispetto al 13,3% nel 2022). (Uct/ Dire) 11:11 09-07-24