Bellucci: Francia nel cuore, ma potrei tornare a vivere in Italia

 (DIRE) Roma, 4 Lug. – “La Francia è nel mio cuore, ma potrei tornare a vivere in Italia. Dopo 40 anni in giro per il mondo sarebbe bello tornare un po’ qua. A Roma? Non lo so, vediamo che succede. Il mio luogo del cuore è Villa Borghese”. Così Monica Bellucci in un incontro con la stampa a Roma. L’attrice è atterrata nella Capitale per ricevere il premio alla Carriera del Globo d’Oro, i premi dell’Associazione della Stampa Estera in Italia.

“Ovunque io sia, mi sento profondamente italiana. Infatti l’unico passaporto che ho è quello italiano. Ma a volte- ha raccontato l’attrice- mi succede di sentirmi straniera dappertutto. La Francia è nel mio cuore, vivo lì da tanti anni. Non c’è differenza per me, considero italiani e francesi come dei cugini perché è c’è una cultura che ci unisce da sempre: il cinema italiano- ha spiegato Bellucci- ha sempre fatto parte del cinema francese e viceversa, siamo sempre stati d’ispirazione gli uni per gli altri. Tanti attori come Mastroianni o Cardinale hanno lavorato in Francia”.

Tanti film internazionali e tante esperienze all’estero, ma l’attrice assicura di essere rimasta sempre la stessa ragazza “uscita dal liceo”. Bellucci è attesa al Lido di Venezia insieme a Tim Burton e a tutto il cast per l’anteprima di ‘Beetlejuice 2’, che aprirà l’81esima edizione della Mostra del Cinema. “È stato stupendo sapere che ‘Beetlejuice 2’ aprirà la Mostra del Cinema di Venezia. Siamo stati tutti molto felici. Per me è stata un’esperienza artistica molto bella e sono molto felice di essere entrata nel mondo poetico e fantastico di Tim Burton”, ha detto l’attrice.

Foto di MasterTux da Pixabay

“Quando ho visto al cinema il primo film mai avrei pensato che un giorno avrei fatto parte del cast. Quello che mi piace del mio lavoro è l’imprevedibilità, succedono cose magiche. Una situazione analoga- ha ricordato Bellucci- che ho vissuto con Tornatore. Quando ho visto ‘Nuovo Cinema Paradiso’ ho avuto un forte desiderio di lavorare con lui e poi è arrivata ‘Malena’. Ma anche con ‘Matrix’. Dopo averlo visto ho incontrato in America le Wachowski e ho avuto l’opportunità di lavorare con loro.

E con ‘Beetlejuice’ è successo di nuovo”. Una carriera costellata di successi e interpretazioni iconiche che il Globo d’Oro ha riconosciuto con la consegna del Premio alla Carriera. “Sono molto onorata di questo riconoscimento, queste cose non sono mai scontate. Facciamo questo lavoro anche perché venga riconosciuto in qualche modo. È un percorso strano perché niente si decide a tavolino, è tutto legato all’istinto: tu fai un film con il cuore e non sai cosa succederà”, ha dichiarato Bellucci, che ha fatto “tanti film italiani che per me hanno contato tantissimo come ‘Malena’, mi ha aperto tante porte.

Ringrazio tutti i registi italiani con i quali ho lavorato ma è vero anche che sono fuori da molti anni, il mio è un percorso internazionale e il fatto di non appartenere a nessuna famiglia del cinema ha fatto sì che io potessi ritrovarmi a lavorare con registri diversi tra di loro e universi particolari. E a volte- ha proseguito l’attrice- mi sono ritrovata spesso a raccontare donne in universi maschili, donne vittime di una società dominata dagli uomini.

In un momento come questo in cui le donne hanno un impatto importante nella società mi rendo conto che inconsciamente le proprie scelte artistiche nascono dal bisogno interiore di raccontare qualcosa che ti riguarda”. La Bellucci ha poi menzionato “due registi importanti per me nel passaggio dei 50 anni, come Kusturica e Sam Mendes”. Senza dimenticare che “sono stata la più anziana al fianco di James Bond”, ha aggiunto sorridendo. (Lul/ Dire) 10:27 04-07-24

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About the Author: Mariateresa Quattrone