Russel (UNICEF): nel mondo 250 mln di bambini fuori scuola

(DIRE) Trieste, 28 Giu. – “Nel momento in cui ci incontriamo qui oggi, ci sono 250 milioni di bambini fuori dalla scuola, un aumento di 6 milioni dal 2021. Tra questi, ci sono 100 milioni di bambini in Africa. Per un bambino questa è una tragedia, per un Paese è una catastrofe generazionale”. A dirlo è la direttrice generale dell’Unicef, Catherine Russell, nel suo intervento stamattina a Trieste al G7 Istruzione.

“Vengo dal Sudan- racconta- dove quasi un’intera popolazione di bambini in età scolare, circa 17 milioni, non va a scuola da quando la guerra è iniziata un anno fa. Ho visitato un centro Unicef polveroso e caldo, pieno di bambini fuggiti dal conflitto. Molte delle ragazze presenti mi hanno raccontato di aver perso tutto: vestiti, case, amici e scuole. Mentre il loro mondo si è sgretolato, il loro messaggio per me è stato chiarissimo: ‘Vogliamo tornare a casa e vogliamo tornare a scuola’”.

Per Russell, questa storia dimostra come “nonostante le terribili avversità subite”, queste ragazze “hanno ancora speranza, speranza per il loro futuro e di tornare a scuola. Sognano ancora di diventare avvocati, medici e architetti. Come comunità globale stiamo deludendo queste ragazze e altre centinaia di milioni di bambini come loro”. La condizione dei bambini del Sudan si ritrova anche “nella Repubblica Democratica del Congo, a Gaza, ad Haiti e in altre zone di conflitto”, dove i bambini “si vedono negare il diritto all’istruzione”, prosegue la direttrice. Poi, ricorda che “anche qui in Europa l’istruzione dei bambini è stata interrotta, prima dalla pandemia da covid, poi da anni di guerra in Ucraina.

Questa crisi dell’apprendimento nel mondo ci coinvolge tutti”. Rivolgendosi ai ministri dell’Istruzione, Russell afferma che “sapete meglio di chiunque altro che l’istruzione è fondamentale, per ogni bambino ma anche per le comunità e i Paesi che aspirano alla produttività, all’ingegno e alla stabilità”. E li ringrazia per aver sottolineato “il principio del ‘non lasciare indietro nessuno’, per aver sottolineato l’importanza di raggiungere i bambini più vulnerabili, compresi i bambini colpiti da disastri, dalla povertà, i bambini che vivono con disabilità e, in particolare, le ragazze”.

Ed è proprio sulle ragazze più svantaggiate che si sofferma: “Una volta che vengono abbandonate al matrimonio, al lavoro o ad altre forme di sfruttamento, è molto difficile, se non impossibile, riportarle a scuola. L’Unicef è determinato a garantire il diritto all’istruzione per queste ragazze e per tutti i bambini. Non possiamo permettere che queste ragazze vengano lasciate indietro”. La direttrice generale dell’Unicef prova a suggerire una via: “Dobbiamo migliorare la qualità e l’impatto dell’istruzione.Non basta portare i bambini a scuola, dobbiamo assicurarci imparino davvero. Dobbiamo usare l’innovazione e le tecnologie per raggiungere più bambini con l’istruzione di alta qualità: dobbiamo pensare bene a come l’intelligenza artificiale ci possa aiutare”.

Per fare questo, però, servono “sforzi massicci e coordinati. Come Paesi del G7, avete un ruolo indispensabile da svolgere. Dobbiamo sostenere gli insegnanti con materiali didattici efficaci, dobbiamo incontrare i bambini dove sono”. Infine, esorta i ministri dell’Istruzione a “ricordare ai ministri delle Finanze e dello Sviluppo e ai parlamentari che l’istruzione è un diritto ed è importante per i bambini di tutto il mondo. Sappiamo cosa fare. Per favore, aiutateci a farlo. Non possiamo permetterci di deludere questi bambini”. (Sid/ Dire) 14:46 28-06-24

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