Giornata oceani, ami: iniziativa per rimuovere reti fantasma

(DIRE) Roma, 7 Giu. – L’8 giugno si celebra la Giornata Mondiale degli Oceani. Il tema scelto quest’anno per festeggiare il World Oceans Day 2024, ‘Risvegliare Nuove Profondità’, è dedicato ad ampliare le nostre prospettive e il nostro apprezzamento per il Pianeta Blu, costruire nuove basi per il nostro rapporto con l’oceano e innescareun’ondata di azioni verso il cambiamento necessario. Per celebrare l’8 giugno i subacquei volontari di Ambiente Mare Italia-Ami Ets si immergeranno nei fondali marini della Baia di Soverato in Calabria e del Porto di Santa Caterina di Nardò per recuperare, oltre ai materiali plastici e agli immancabili copertoni, anche le cosiddette reti fantasma (nasse) che alterano gli ecosistemi marini.

L’iniziativa è realizzata in collaborazione con i Diving Center dei territori coinvolti e grazie alle Istituzioni locali e alla Guardia Costiera-Capitanerie di porto. L’operazione ‘Liberiamo il mare dalle reti fantasma’ è già partita sabato 1 giugno con una importante iniziativa di immersione nei fondali di Caminia (Cz), dove sono stati rinvenuti materiali da pesca, come nasse, e altri rifiuti ingombranti. In tutto il mondo gli attrezzi da pesca abbandonati, persi o altrimenti scartati sono circa il 2% di quelli utilizzati: circa 80 mila chilometri quadrati di reti, 800 chilometri di palangari e circa 25 milioni di nasse.

Gli attrezzi da pesca perduti rappresentano una notevole fonte di inquinamento marino globale, circa il 46% della spazzatura marina, con impatti negativi sulla fauna selvatica, sugli habitat marini e costieri e sulla sicurezza alimentare. Le reti fantasma continuano a ‘pescare passivamente’ intrappolando pesci, tartarughe e grandi cetacei. “Le reti fantasma- interviene Alessandro Botti, presidente di Ambiente Mare Italia- rappresentano una minaccia alla biodiversità marina in quanto fungono da trappole per pesci e tartarughe che finiscono per morire di fame o a causa delle lacerazioni prodotte dagli attrezzi stessi, diventando a loro volta esche per predatori più grandi. Solo nel Mediterraneo si stima che oltre 40 diverse specie di organismi marini rimangano intrappolati nelle ghost gears”.

E aggiunge: “Le prossime aree oggetto di intervento – Baia di Soverato e Santa Caterina di Nardò – sono entrambe degli scrigni di biodiversità da preservare e tutelare”. La baia di Soverato, dove dal 2008 è stato istituito un Parco Marino Regionale denominato Soverato Baia dell’Ippocampo, è anche un Parco Marino Archeologico del Mic. In passato i fondali sono stati molto sfruttati dalla pesca professionale ed amatoriale, anchenell’immediato sotto costa. Le reti infatti sono incastrate sul fondo da anni (da prima che l’area divenisse Parco Marino Regionale), pescando h24 per 365 giorni all’anno. Nelle reti da pesca prolifera, inoltre, il Vermocane (Hermodice carunculata), un verme marino carnivoro urticante presente nel Mediterraneo da moltissimi anni, principalmente sui fondali rocciosi e tra i coralli, ma anche sulla sabbia e nelle praterie di Posidonia oceanica.

Negli ultimi anni la specie ha assunto un comportamento invasivo probabilmente a causa delriscaldamento delle acque, specialmente nel sud Italia (Sicilia, Calabria, Puglia e Campania). Infatti sempre più spesso questi vermi marini, in quanto organismi saprofagi (ovvero che si nutrono di sostanze organiche in decomposizione) sono attirati dai pesci che rimangono impigliati nelle reti fantasma. Oltre all’operazione ‘Liberiamo il mare dalle reti fantasma’ altre iniziative di sensibilizzazione per celebrare la Giornata mondiale degli Oceani si terranno in Toscana e in Sardegna, dove i bambini delle scuole dell’infanzia e primarie saranno coinvolti in attività di educazione ambientale.

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