Separazione delle carriere, interventi su nomine al CSM e l’Alta Corte Disciplinare
Erano decenni che se ne discuteva animatamente senza mai arrivare a qualcosa di concreto la Riforma della Giustizia è stata oggi varata dal governo ed inviata alle Camere che avranno il compito di approvarla.
Ma già pare che l’ANM abbia espresso il suo dissenso verso il provvedimento approvato in Consiglio dei Ministri, preannunciando uno sciopero delle toghe. Il governo di Centrodestra mantiene quindi un’altra promessa fatta in campagna elettorale ai suoi elettori e raggiunge un altro obiettivo storico dopo aver già attuato la Riforma del Fisco e la Riforma Istituzionale.
Il disegno di legge costituzionale “approvato” oggi, come puntualizza bene Giorgia Meloni, consegnerà una giustizia più equa e più efficiente. Il testo prevede:
– La separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri in modo da differenziare tra il ruolo di chi è chiamato a giudicare i cittadini da chi invece deve muovere le accuse. Ciò andrà a vantaggio di un procedimento giudiziario più equilibrato nel rapporto tra difesa ed accusa.
– La modalità di selezione dei componenti del CSM (Consiglio superiore della Magistratura) che è l’organo di autogoverno della giustizia italiana cioè quello che decide i concorsi e le carriere ed i trasferimenti dei magistrati e interviene nelle condotte disciplinari dei giudici.
Si va ad intervenire in un meccanismo che era dominato dalle correnti e che ha penalizzato coloro che non vi facevano parte se pur svolgendo un ottimo lavoro.
Il governo ha previsto nella Riforma che gli appartenenti al CSM adesso vengano selezionati per sorteggio con modalità stabilite dalla legge.
– La costituzione di un nuovo organismo indipendente che è: l’Alta Corte Disciplinare. Questo avrà il compito di esprimersi sugli illeciti dei magistrati sottraendo questo genere di attività al CSM così da superare le criticità di un sistema che è stato condizionato dal correntismo e che tende a non sanzionare mai anche le violazioni più grosse.
Questa Riforma della Giustizia vuole “ridare” fiducia agli italiani nella Magistratura assicurandone i principi di indipendenza, autonomia e parità tra accusa e difesa.
“Noi siamo qui per fare quello che va fatto ed alla fine di questo lavoro saranno i cittadini a doverci giudicare”. Questa la determinazione con la quale, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni ha annunciato il varo di questa Riforma definita: giusta, necessaria e storica.
Fabrizio Pace