Emilia-Romagna. Sì a pacchetto da 7 milioni, ma scintille su alluvione

Fondi per risarcire agricoltori e pescatori, con voto bipartisan

(DIRE) Bologna, 22 Mag. – Via libera (bipartisan) ai sette milioni di euro dell’Emilia-Romagna alle imprese agricole danneggiate dai cambiamenti climatici e ai pescatori alle prese col granchio blu. Fondi anche per rafforzare la caccia ai cinghiali, vettori della temuta peste suina africana. È di oggi il via libera dell’Assemblea legislativa regionale al progetto di legge voluto dalla giunta regionale (in aula l’assessore all’Agricoltura e alla pesca Alessio Mammi) che prevede tra le altre cose a sostegno della coltivazione della patata, del riso e della barbabietola da zucchero. Per quanto riguarda l’acquacoltura, il provvedimento regionale stanzia un milione di euro nel 2024 con indennizzi ai pescatori per il trasporto e lo smaltimento della specie invasiva del granchio blu pescato e non destinato alla commercializzazione. Il provvedimento “va oltre questa legislatura, è uno sguardo di lunga prospettiva per la nostra agricoltura”, ha detto in aula il relatore di maggioranza Stefano Caliandro (Pd). Non manca una stoccata al Governo sull’alluvione: l’agricoltura, ricorda il dem, “vive di cose concrete, non di promesse. Questa legge è una cosa concreta che ci porta a poter dire che siamo intervenuti in maniera puntuale su settori fondamentali della nostra agricoltura, sul tema agricoltura-alluvione il governo non può fare altrettanto”.

Si dice dispiaciuta “dell’ennesima polemica verso il governo sul tema alluvione” la capogruppo Fdi Marta Evangelisti. Il commissario Figliuolo, sostiene, “è stato chiaro e i fatti ci sono, il governo ha agito e sta agendo”. A favore ha votato anche la Lega. “Votando a favore- spiega Fabio Rainieri- diamo fiducia a questo provvedimento, ma bisogna che ci siano ulteriori investimenti e aiuti per un mondo che ha subito e sta subendo gli effetti di problemi che non sono colpa degli agricoltori o degli allevatori”. I leghisti citano in particolare la necessità di intensificare la lotta alla peste suina riducendo i cinghiali, ma per i Verdi, come spiega Silvia Zamboni, il “controllo degli ungulati non va affidato ai cacciatori, che sono stati tra i responsabili dell’arrivo nel nostro territorio di cinghiali da altre parte d’Europa, ma da soggetti pubblici autonomi che non devono vedere nel controllo degli ungulati un altro modo per fare attività venatoria”. (Bil/ Dire) 14:45 22-05-24

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