Ricerca. Passo avanti verso biopsia liquida su chip per gestione cancro

Studio del Dipartiemento di Farmacia della Federico II di Napoli

(DIRE) Napoli, 21 Mag. – Nonostante i progressi nella prevenzione e nella diagnosi del cancro, le attuali tecnologie per la rilevazione dei tumori presentano diverse limitazioni, tra cui invasività, lunga durata dei test, necessitá di personale specializzato e alti costi. Pertanto, stanno emergendo rapidamente tecniche diagnostiche innovative che integrano conoscenze di chimica analitica, sensoristica, chimica farmaceutica, biologia molecolare e oncologia per affrontare questo tipo di problematiche. Muovendosi da queste premesse, il Dipartimento di Farmacia dell’Università Federico II di Napoli, in collaborazione con l’Istituto nazionale tumori Irccs G. Pascale, ha sviluppato un dispositivo elettrochimico su carta per la rilevazione di integrine di membrana presenti nelle piccole vescicole extracellulari (S-EVs).

Alla ricerca pubblicata sulla rivista Communications Chemistry del gruppo editoriale Nature hanno partecipato Stefano Cinti, Stefano Tomassi, Chiara Ciardiello, Rossella Migliorino, Marinella Pirozzi, Alessandra Leone, Elena Di Gennaro, Virginia Campani, Giuseppe De Rosa, Vincenzo Maria D’Amore, Salvatore Di Maro, Greta Donati, Sima Singh, Ada Raucci, Francesco Saverio Di Leva, Horst Kessler, Alfredo Budillon e Luciana Marinelli. I risultati preliminari ottenuti aprono la strada a successivi sviluppi nel campo della diagnostica point-of-care che, se validati, potrebbero rappresentare una valida alternativa per la diagnosi precoce del cancro e per il monitoraggio della progressione della malattia. Il biosensore su carta offre numerosi vantaggi, tra cui l’accessibilità, la sostenibilità e la facilità d’uso. In futuro, si prevede di testare il dispositivo su fluidi biologici umani (ad esempio, urina per lo screening del cancro alla prostata) provenienti da pazienti affetti da cancro esprimente il ricettore “avß6” e donatori sani. Questo passo potrá permetterà di determinare una soglia clinicamente valida per la rilevazione di “avß6” al fine di discriminare tra le due popolazioni di origine. (Com/Gup/ Dire) 15:16 21-05-24

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