Scuola. Dal prof che fa il “doppio lavoro” al laureando: ecco i profili più gettonati per le ripetizioni private

(DIRE) Roma, 16 Mag. – Docenti scolastici che vogliono arrotondare lo stipendio, laureandi ma anche professionisti full time delle lezioni pomeridiane a pagamento. Nel mercato delle ripetizioni private c’è spazio un po’ per tutti i tipi di Tutor. La domanda, infatti, è abbondante: in questo anno scolastico 1 studente su 5 delle scuole secondarie ha dovuto farvi ricorso. Con l’evoluzione tecnologica che, inoltre, dopo il boom pandemico, sta spostando la ricerca e la fruizione delle lezioni verso la dimensione digitale. A mostrare tali dinamiche è un ricerca condotta da Ripetizioni.it – piattaforma italiana di riferimento per le lezioni private online e in presenza – interpellando oltre 6.000 alunni di scuole medie e superiori.

Partendo dal ritratto degli insegnanti, tra quanti hanno preso ripetizioni da settembre ad oggi, i più – circa 3 su 10 – sono andati sul sicuro, affidandosi principalmente a un professore di scuola, che la mattina è in cattedra e il pomeriggio si dedica alla “cura” di altri studenti in difficoltà nella sua materia. A seguire, come prima alternativa, si piazzano gli studenti universitari, che cercano di arricchire il proprio bilancio personale supportando ragazze e ragazzi di qualche anno più piccoli: a sceglierli come via prioritaria, probabilmente per risparmiare qualcosa, è stata 1 famiglia su 5.

Al terzo posto, invece, troviamo dei profili meno inquadrabili: adulti, non docenti, esperti in una determinata disciplina, che si offrono per tenere delle lezioni private, selezionati da circa 1 su 6. Un gradino più in basso ci sono i neolaureati, approdo preferito per quasi 1 su 7. A cui si accodano i docenti che si dedicano a tempo pressoché pieno alle ripetizioni, opzionati da 1 su 8: gli stessi che, spesso, si promuovono su siti specializzati nelle ripetizioni private o bacheche varie, fisiche e online. A chiudere l’elenco, a quanto pare poco convincenti, studenti più grandi ma non ancora diplomati: ci si rivolge appena il 5%.

Ma in alcuni casi la “squadra di soccorso” potrebbe essere composta da più di una persona. Infatti, se la maggior parte degli studenti (62%) si è affidata a un solo Tutor, non è mancato chi ne ha ingaggiati un paio (23%) o un terzetto (10%). Solamente nei casi più disperati, che contano per il 5%, si va oltre. Passando alle modalità di svolgimento delle ripetizioni, come detto, se un tempo gli incontri avvenivano esclusivamente “a domicilio”, oggi il quadro è più variegato e comprende soluzioni più articolate, che fanno perno soprattutto sul web. È vero che quasi 8 studenti su 10 procedono al recupero ancora solo e soltanto a casa propria oppure recandosi in quella del docente. Ma tutti gli altri ormai fanno lezione collegandosi via Internet con il Tutor: l’8% alterna questa modalità a quella in presenza, il 14% si è definitivamente convertito alle ripetizioni “a distanza”.

Digitale che si sta prendendo i suoi spazi anche nella fase di ricerca e selezione degli insegnanti. Circa 1 utente delle ripetizioni su 10 ha individuato uno o più docenti su siti specifici per l’incontro tra domanda e offerta di lezioni private – come la stessa Ripetizioni.it – o su portali di annunci generici. Di contro, presto potrebbero estinguersi le classiche bacheche su strada, quelle con decine di numeri di telefono di aspiranti Tutor: ormai le consulta appena il 3% di chi cerca ripetizioni. L’8% si è affidata ai suggerimenti dati dalla propria scuola sui nomi da contattare, il 4% ha chiesto a istituti e centri di formazione privati. Alla fine, comunque, il canale privilegiato resta lui: il passaparola tra parenti e conoscenti, pietra angolare per 2 famiglie su 3. (Com/Red/ Dire) 04:06 16-05-24

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