(DIRE) Bologna, 16 Mag. – Un mercato degli affitti “bloccato”, con tempi di ricerca della casa tra i più lunghi d’Italia e una quota consistente dei proprietari, circa il 35%, che ad affittare non ci pensa proprio per timore di non essere pagato o di non riuscire a rientrare nella disponibilità dell’immobile a fine contratto in caso di necessità. E’ la fotografia scattata da Nomisma che per conto di Crif ha analizzato il mercato degli affitti in Emilia-Romagna.
A Bologna l’aumento della domanda ha determinato un incremento dei canoni di locazione che nella seconda metà dello scorso anno è stato “rilevante”, con un aumento di quasi il 9%, rispetto alla media delle principali città italiane ferma al 3,8%. Bologna, dunque, è la prima grande città in Italia per incremento dei canoni. In Emilia-Romagna il 56% della popolazione ha una casa aggiuntiva di proprietà, oltre a quella a uso familiare e di vacanza: a Bologna la percentuale è del 43%, a Modena sale al 60%.
A livello regionale, il 28% possiede due case oltre quella ad uso familiare e di vacanza, il 7% ne possiede tre. Da notare che l’Emilia-Romagna appare tra le regioni con il più alto numero di proprietari che possiede più di tre abitazioni aggiuntive (9%), superando anche la Lombardia (8%). Sempre escludendo le abitazioni per uso familiare e vacanza, il 38% affitta la casa in cui non risiede abitualmente, superando la Lombardia (37%). Tuttavia, una fetta altrettanto grande di locatori (il 35%) non ha alcuna intenzione di affittare immobili di proprietà. “Tra le motivazioni principali c’è un tema di fiducia nei confronti della capacità degli affittuari a far fronte al canone.
Ci sono poi delle tematiche relative alla disponibilità dell’immobile per far fronte a specifiche esigenze familiari”, spiega Mattia Barchetti, responsabile della marketing intelligence di Nomisma. “d’altro canto gli affittuari raccontano che nell’ultimo periodo hanno subito una difficoltà ad affrontare gli impegni economici a causa della riduzione del potere d’acquisto, sul quale ha inciso l’aumento dell’inflazione a fronte di salari stabili”, prosegue Barchetti. Il 71% dei proprietari in Emilia-Romagna affitta per integrare il reddito con una rendita, superando di gran lunga altre regioni.
Nello stesso tempo, appaiono preoccupati soprattutto per il rischio di danni all’immobile e conseguente difficoltà a vedersi ripagati i costi (29% dei casi), invece il 27% è preoccupato per le tutele sbilanciate verso gli inquilini dell’attuale normativa, il 23% invece giudica elevati i costi da sostenere (ad esempio tassazione, manutenzione, spese per agenzia), solo il 21% ha difficoltà a trovare locatari affidabili.
La regione si conferma un buon mercato da questo punto di vista, con il 73% dei proprietari che dichiara di non aver subito morosità da parte degli inquilini e il 64% che dichiara di non aver subito ritardi nei pagamenti degli affitti. Situazione diversa ad esempio in Piemonte, dove complessivamente il 40% dei proprietari ha subito un mancato pagamento nell’ultimo anno. “Ci sono molto proprietari che tengono gli alloggi sfitti perché tanti sono stati scottati e sono stati delusi dalle esperienze negative di inquilini che non hanno pagato l’affitto o che non liberavano l’immobile alla scadenza del contratto”, spiega Alberto Zanni, presidente di Confabitare. “A Bologna città gli immobili sfitti sono 7.000, 11.000 in tutta la provincia.
Le famiglie in cerca di un alloggio sono 6.000, quindi ci sarebbe spazio per tutti senza bisogno di costruire nuove case. Poi c’è il tema degli immobili destinati agli affitti turistici, che a Bologna sono 4.500. Chi sceglie di farlo, non lo fa solo per il guadagno facile, la motivazione principale è evitare la morosità e avere l’immobile libero”, aggiunge Zanni. Crif ha, a questo proposito, messo a punto uno strumento per gfarantire gli inquilini e i proprietari.
“Abbiamo lanciato ‘Affittabile’, un servizio che si basano su dati creditizi e di conto corrente, che consente all’inquilino di navere un report con indici di affidabilità e sostenibilità di canone. Pensiamo possa aiutare ad avvicinare domanda e offerta”, racconta il manager di Crif, Massimo Longatti. (Vor/ Dire) 18:45 16-05-24