(DIRE) Trieste, 15 mag. – “Non posso accettare che gli abitanti di Claut e di tutta la vera montagna della nostra regione debbano sostenere gli stessi costi, o persino superiori, degli utenti di Pordenone e delle città”. Così in una nota Gionata Sturam, sindaco di Claut (Pordenone), comune da 950 abitanti, interviene sull’intenzione di Hydrogea (controllata dal Comune di Pordenone per il servizio idrico integrato) di ‘regolarizzare’ i contratti di fornitura dell’acqua. Le nuove tariffe si baserebbero sul numero delle persone in famiglia, il che risulterebbe, spiega Sturam, in aumenti esponenziali che non solo tutelano le famiglie, ma sarebbero “un affronto e un salasso verso i sacrifici” di persone e imprese che decidono di rimanere a vivere in montagna.
“La montagna ha tre risorse- continua il sindaco-: i sassi, e vediamo il problema della ghiaia e del Varma; il bosco, che è stato martoriato da Vaia; ed infine l’acqua, che distribuiamo generosamente a tutto il territorio. La nostra Valle è stata importante per la costruzione di dighe e bacini che difendono le città e irrigano le pianure. L’acqua è un bene di tutti solo a convenienza, mentre i sacrifici e i maggior costi restano in capo alle famiglie della montagna”. È vero, continua Sturam, “molte delle nostre utenze non hanno i contatori, ma risultano essere superflui perché i nostri acquedotti ricevono molta più acqua di quella che immettono sulla rete di distribuzione”. Senza una distribuzione equanime tra oneri e vantaggi per la comunità, il sindaco si dice pronto a rassegnare le dimissioni, lasciando al Commissario “il compito di espropriare alla montagna anche l’ultimo dei beni che ci è rimasto”, conclude. (Mil/ Dire) 16:00 15