La terza giornata al padiglione della Regione Calabria del Salone internazionale del libro di Torino inizia con un viaggio immaginario che parte da Genova e arriva alla punta dello Stivale. Oggi si è infatti suggellato il passaggio ufficiale del testimone tra Genova, Capitale del Libro uscente, e Taurianova Capitale del Libro 2024, con la vicepresidente della Regione Calabria Giusi Princi, il sindaco di Genova Marco Bucci, il sindaco di Taurianova Roy Biasi, l’assessore alla Cultura Maria Fedele.
“Inizia quindi dal Lingotto fiere di Torino – ha affermato la vicepresidente Princi – il cammino di Taurianova Capitale Italiana del Libro per continuare a quel filo culturale che lega le comunità locali calabresi con le altre capitali italiane del libro del libro. Ci avete creduto e ce l’avete fatta. Siete riusciti a veicolare l’immagine della Calabria che parte e riparte dalla lettura. La Regione crede che da qui possa nascere la ripartenza tant’è che ha programmato, tutti gli altri investimenti finanziari, 241 milioni di risorse da impegnare in cultura nei prossimi tre anni”.
Il sindaco Biasi ha raccontato che “Taurianova Capitale del Libro è un progetto che abbiamo immaginato e costruito per due anni e che ci inorgoglisce per essere divenuto realtà. Presentarlo qui al Salone, grazie a tutte le istituzioni e le realtà che ci hanno invitato, ci spinge a fare ancora di più per incidere positivamente sulla narrazione legata non solo alla comunità di Taurianova ma alla Calabria tutta per scrivere insieme una nuova storia”.
Al padiglione della Regione Calabria anche il confronto sul volume “Terzo regno. Parole come pietre e luci” (Cine Sud) di Pino Bertelli, Giusy Staropoli Calafati, Aldo Fiale, Giuseppe Italiano, Aldo Maria Morace e Eleonora Sposato, al quale hanno partecipato la vicepresidente Princi, il vicepresidente del Comitato Diritti umani della Regione Piemonte e membro della Fondazione CRT, Giampiero Leo, Francesco Mazza della collana editoriale, il fotografo Pino Bertelli e il coordinatore scientifico Aldo Maria Morace.
“Abbiamo individuato il Terzo Regno – ha specificato la vicepresidente Princi – quale oblazione per insegnare la letteratura calabrese nelle scuole attraverso un protocollo che abbiamo sottoscritto con l’ufficio scolastico regionale. Per cui, scrittori come Corrado Alvaro, Saverio Strati e gli altri raccontati in questo volume, verranno studiati dai nostri studenti e, grazie anche ad uno stanziato 12 milioni di euro per l’organizzazione di viaggi in Calabria, avranno anche la possibilità di visitare i luoghi dove hanno vissuto i nostri più illustri scrittori”.
Per tutto ciò, la vicepresidente, nel corso dei diversi incontri, ci ha tenuto ad evidenziare l’importanza della presenza allo stand Calabria delle scolaresche, non solo calabresi, nei diversi giorni della kermesse di Torino. “Oggi – ha detto – diamo il benvenuto agli studenti degli istituti Marconi di Siderno e Peano di Firenze. Sono loro il nostro cuore pulsante. E su di loro la Regione sta puntando molto”.
Tra le altre presenze illustre della giornata anche l’Accademia dei Caccuriani, oltre ad iniziative sulla scrittura raccontata da Domenico Dara, sul festival dei libri sulle mafie di Trame e il confronto tra il youtuber, comico e conduttore televisivo, Gabriele Vagnato e l’orafo Gerardo Sacco il quale ha esposto alcune delle sue creazioni uniche, che hanno trasportato il pubblico in un viaggio sensoriale alla scoperta delle storie rievocative della Calabria.
“I suoi gioielli – ha affermato Princi – non sono solo ornamenti preziosi, ma vere e proprie narrazioni tridimensionali che catturano l’essenza di questa nostra terra magica. Gerardo Sacco, maestro orafo calabrese di fama internazionale, rappresenta l’eccellenza nel mondo del made in Italy dell’artigianato. Le sue creazioni, frutto di una sapiente fusione tra tradizione e innovazione, incantano per la loro bellezza, raffinatezza e valore storico”.
Stuzzicante e stimolante il confronto generazionale tra Sacco e Vagnato: sapienza e gioventù legati da un pensiero comune: “non sentirsi mai arrivati ma continuare ad imparare, ad ascoltare e a guardare alle altre esperienze e, soprattutto a leggere e studiare, sempre”.