La buona scuola: 2 giovani studenti della provincia di Reggio superano la selezione per la finale nazionale dei Giochi matematici Bocconi-Pristem 2024

Si parla tanto di buona scuola, ma i risultati concreti di una formazione ottimale si notano anche in piccoli casi quotidiani come questo. Si tratta di due giovanissimi ragazzi di dodici anni, Antonio Mileto e Alessandro Barbaro, che frequentano la 2a classe della scuola secondaria di primo grado del plesso di Oppido Mamertina (RC) presso l’Istituto Comprensivo di Oppido – Molochio – Varapodio.

I due studenti hanno superato, nella loro categoria C1, le semifinali dei ‘Campionati Internazionali di Giochi Matematici – Centro Pristem dell’Università Bocconi’ tenutisi il 16 marzo scorso presso il Liceo Scentifico A. Volta di Reggio Calabria, le cui graduatorie sono state da ieri pubblicate, permettendogli di fatto l’accesso alla finale nazionale che si terrà sabato 25 maggio presso l’Università Bocconi di Milano, alla quale seguirà in agosto la finale internazionale di Parigi. Parliamo di una competizione prestigiosa giunta alla trentottesima edizione nel mondo alla quale partecipano più di 200.000 concorrenti provenienti da tre continenti, mentre solo in Italia quest’anno sono stati più di 40.000 iscritti nelle varie categorie che vanno dai junior ai senior.

Considerata la portata del concorso, va dunque specificato che i due ragazzi sono riusciti nell’intento grazie alla loro specifica attitudine ed alla dedizione personale, senza corsi aggiuntivi privati, ma facendo tesoro dell’insegnamento impartito dalla loro docente di matematica, la prof.sa Teresa Gallo, la quale si compiace del traguardo raggiunto con i propri allievi spronandoli a perseguire i propri obiettivi per se stessi più che per il riconoscimento ottenuto, dimostrando così il valore formativo di servizio della scuola pubblica.

In un momento storico in cui si da peso solo ai cosiddetti numeri della scuola, si può rispondere che nella fattispecie in questione siano stati invece determinanti un altro tipo di numeri per porre un faro su due promettenti studenti reggini che, come tante altre giovani menti brillanti calabresi, la scuola deve saper coltivare fin dalla tenera età valorizzandoli poi nel corso del tempo, poiché spesso una volta cresciuti o non trovano il giusto spazio nella nostra terra o finiscono per diventare quei cervelli in fuga del domani, perciò oggi tramite l’occasione vale la pena celebrarli.

Giulio Borbotti

 

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