(DIRE) Roma, 19 mar. – Il 77% dei papà italiani è preoccupato per il futuro, con un picco di ansia (85%) tra coloro che hanno figli tra gli 0 e i 3 anni. A rilevarlo è l’istituto di ricerca Eumetra, che in occasione della “Festa del papà” ha reso noti i risultati dell’Osservatorio Parents, restituendo una fotografia dei padri italiani oggi, tra preoccupazioni, aspirazioni e cambiamento del proprio ruolo all’interno della famiglia moderna.
Il tema economico è la principale fonte di preoccupazione con un occhio particolare al rialzo dei prezzi (56%) e all’andamento dell’economia italiana (41%), seguiti dal cambiamento climatico (39%). Sebbene il 61% dei papà indichi una stabilità delle entrate, il 51% riferisce infatti una diminuzione dei risparmi della famiglia. “Il nostro osservatorio- ha sottolineato Matteo Lucchi, ceo di Eumetra- mette in luce un chiaro cambiamento all’interno delle dinamiche familiari. I papà mostrano infatti un maggior desiderio di protagonismo anche nelle scelte o attività di cura quotidiana dei figli”.
Lo studio Eumetra mostra infatti come, sebbene l’81% dei papà consideri il lavoro come chiave per la realizzazione personale, una percentuale non altrettanto elevata ritiene che il proprio ruolo nella famiglia sia già sufficiente a questo scopo. Il 91% pone i figli al primo posto, l’82% si sente realizzato come genitore, sebbene il 61% ammetta di sentirsi sotto pressione o stressato. Nonostante ciò, quasi la metà dei papà si assegnerebbe un voto eccellente come genitore (tra 8 e 10), con una media complessiva di 7,4. Ancora: l’82% degli intervistati afferma di non annoiarsi mai con i propri figli e il 74% impone regole rigorose.
La questione di una maggiore conciliazione tra lavoro e genitorialità è sentita anche tra i papà, con il 39% che richiede maggiori supporti familiari e il 31% che riconosce la necessità di compromessi. Come incentivo ad un maggiore sviluppo della genitorialità tra le giovani generazioni, i papà mettono al primo posto un lavoro stabile e sicuro (24%), seguito da uno stipendio adeguato (22%), con solo il 16% che considera cruciale il sostegno economico dello Stato (tuttavia, il 52% lo giudica sufficiente). Sulle questioni di genere, il 61% sostiene che sia giusto acquistare oggetti “appropriati” per bambine e bambini, mentre l’uso di smartphone e tablet come supporto nel gestire i figli è una realtà per il 53% dei papà.
La gestione quotidiana della casa vede un impegno equo del 51% dei padri, con un 69% che condivide decisioni e responsabilità con la madre. Per quanto riguarda gli acquisti, c’è una divisione dei compiti: alimentazione (66%), puericultura pesante (75%), giochi (78%), materiale scolastico (66%), farmaci (72%) e vacanze (75%). Infine, l’81% dei papà parla o parlerà di sostenibilità con i figli, l’83% di inclusione e diversità e il 31% effettua acquisti tenendo conto della sostenibilità del prodotto. (Com/Red/ Dire) 06:15 19-03-24