Ben più di un prodotto alimentare su quattro (28%) in vendita sugli scaffali riporta la scritta 100% italiano o espone la bandiera tricolore e altri riferimenti all’origine nazionale. E’ quanto emerge da un’analisi di Coldiretti sugli ultimi dati Osservatorio Immagino della Nielsen diffusi in occasione della “Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera” che si celebra il 17 marzo, con una serie di iniziative e la partecipazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
L’italianità – sottolinea la Coldiretti – è il fenomeno di maggior richiamo con le vendite dei prodotti alimentari identificati come nazionali che sono cresciute in valore dell’11% nell’anno di analisi.
Non a caso l’86% degli italiani reputa molto importante, al punto da essere disposto a pagare qualcosa in più per averla, la tracciabilità dei prodotti che acquista, diventata da tempo riferimento ineludibile e irrinunciabile nella spesa alimentare, secondo l’analisi Coldiretti/Censis.
Italia leader sicurezza alimentare. Una scelta giustificata dai primati qualitativi e di sicurezza conquistati dell’agroalimentare nazionale che secondo la Coldiretti più green d’Europa con 5450 specialità ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni censite dalle Regioni, 320 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, la leadership nel biologico con circa 86mila aziende agricole biologiche e una percentuale di appena lo 0,6% di prodotti agroalimentari nazionali con residui chimici irregolari, oltre 10 volte in meno dei prodotti di importazione, il cui tasso di non conformità in media è pari a 6,5% secondo elaborazioni su dati Efsa.
Ma poter scegliere l’italianità è anche il risultato della storica battaglia portata avanti da Coldiretti per l’etichettatura di origine obbligatoria dei cibi. In questo modo – spiega Coldiretti – si garantisce trasparenza sulla reale origine su prodotti base della dieta degli italiani che rappresentano circa ¾ della spesa, anche se resta ancora anonima l’origine dei legumi in scatola, del grano impiegato nel pane, biscotti o grissini senza dimenticare la carne o il pesce venduti nei ristoranti.
Il valore della trasparenza. L’Italia, che è leader europeo nella qualità, ha il dovere di fare da apripista nelle politiche alimentari dell’Ue – aggiunge Coldiretti – poiché in un momento difficile per l’economia dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della tracciabilità con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti, venendo incontro alle richieste dei consumatori italiani ed europei. Una battaglia che – conclude Coldiretti – si affianca a quella contro i cibi sintetici, dalla carne al latte, dai formaggi al pesce, nettamente rifiutati da oltre 8 italiani su 10 (84%) che, secondo l’indagine Coldiretti/Censis, sono contrari all’idea di cibi prodotti in laboratorio da sostituire a quelli coltivati in agricoltura.
comunicato stampa – fonte: https://www.coldiretti.it/consumi/giornata-unita-patria-e-bandiera-su-un-prodotto-alimentare-su-4