Audizione in commissione “Affari istituzionali”. Il segretario Criaco: «Costo annuo stimato in circa 2 milioni di euro e limite minimo medio di 30mila abitanti per circoscrizione». Il presidente Marino: «Istituire le circoscrizioni è una volontà comune di tutte le forze politiche»
Tre numeri per caratterizzare il percorso di ricostituzione delle circoscrizioni nella Città di Reggio Calabria: cinque, 30mila, 2 milioni. È quanto emerso nella giornata odierna dall’audizione del segretario generale del Comune di Reggio Calabria, Antonia Criaco, in Commissione Affari istituzionali.
Cinque: è l’obiettivo massimo di circoscrizioni che si possono istituire e che dovranno coprire l’intero territorio comunale. Trentamila: la popolazione media delle circoscrizioni non può essere inferiore a tale limite minimo di abitanti. Due milioni: il fabbisogno economico-finanziario stimato per il funzionamento delle realtà decentrate per l’organizzazione amministrativa e politica.
Le parole del presidente Marino
Sono cifre che testimoniano come sia in atto un lavoro di studio e programmazione di un percorso che dovrà portare alla realizzazione di un decentramento che non sarà esclusivamente dedicato ai servizi, ma comprenderà molto di più. È questo l’intendimento del presidente della seconda commissione consiliare, Giuseppe Marino, il quale, nell’introdurre l’audizione del segretario generale, ha rimarcato la «volontà comune di tutte le forze politiche di arrivare all’istituzione delle circoscrizioni». Esse, tuttavia, non devono risolversi in un «puro decentramento amministrativo», ma prevedere «spazi e luoghi che siano di partecipazione democratica alla vita della comunità cittadina. Luoghi in cui si possano esprimere idee e contributi alla crescita del tessuto sociale».
Sono tre gli argomenti su cui la Commissione ha avviato un confronto che proseguirà nel prossimo futuro: le funzioni che s’intende assegnare alle nuove circoscrizioni; l’organizzazione burocratico-amministrativa, istituzionale e politica; i nuovi confini territoriali che dovranno essere necessariamente diversi da quelli delle ex 15 circoscrizioni. «Occorre superare l’idea del passato – ha aggiunto il presidente Marino – in quanto la Città può sostenere un numero più basso al fine di poter attuare un decentramento amministrativo e politico-istituzionale efficace, sfruttando al massimo la disponibilità offerta dal legislatore. L’obiettivo, dunque, è arrivare a cinque municipalità».
L’audizione del segretario generale
Il segretario generale, Antonia Criaco, ha confermato come sia cinque il numero di circoscrizioni su cui l’Amministrazione è attualmente al lavoro. Quanto, invece, ai residenti per ciascuna realtà decentrata, il segretario ha sottolineato come vi sia un limite medio minimo di 30mila abitanti e che tale soglia non sia rivedibile al ribasso.
Il segretario Criaco ha rimarcato poi la necessità di «rivoluzionare il concetto di circoscrizione» e che per l’Amministrazione comunale uno dei limiti da dover superare è quello delle risorse umane: «Per far funzionare tali uffici decentrati – ha spiegato – occorrono cinque o sei unità. Per questo bisognerà comprendere come distribuire il personale, al fine di ottimizzare le risorse e i servizi da offrire». In merito ai confini territoriali delle nuove circoscrizioni, Criaco ha chiarito come rivestano fondamentale importanza la contiguità territoriale e le vie d’accesso ai trasporti: «I cittadini devono essere nella condizione di recarsi facilmente nelle sedi decentrate, sia come viabilità che come trasporto pubblico locale». A tal proposito, il segretario ha portato l’esempio di diversi modelli europei, dove i servizi offerti dalle realtà decentrate superano quelli dell’istituzione centrale che rimane quasi esclusivamente un apparato istituzionale e politico. L’obiettivo è «metterci al passo con l’Europa che amplia i servizi nelle periferie. Dobbiamo lavorare per essere precursori per ciò che dovrà essere nel prossimo futuro».
In merito al fabbisogno economico-finanziario per coprire l’istituzione delle nuove circoscrizioni, il segretario ha riferito come, da una valutazione effettuata dagli uffici, il costo per l’organizzazione amministrativa e politica delle cinque circoscrizioni sarà pari a circa 2 milioni di euro annui.
Quanto al cosiddetto “emendamento Cannizzaro”, il segretario ha chiarito come questo, «utilissimo» al fine di poter tornare alla ricostituzione delle circoscrizioni, non preveda delle risorse aggiuntive ma la possibilità di destinare annualmente una percentuale di risorse alla copertura delle spese relative al funzionamento delle circoscrizioni. Criaco ha poi aggiunto come è in fase di definizione un Decreto ministeriale che dovrebbe prevedere una somma “una tantum” da destinare alle attività di avvio delle circoscrizioni: «Per il Comune di Reggio Calabria tale cifra dovrebbe essere intorno ai 700mila euro. Ciò avverrà solo per il primo anno. Da quello successivo dovremo pensarci noi, con il nostro bilancio».
In merito alle strutture nelle quali ospitare le circoscrizioni, il segretario generale ha concluso ribadendo come si punti a «potenziare quelle già esistenti e ottimizzarle. Le risorse dovranno essere concentrate principalmente su personale e servizi».