(DIRE) Roma, 6 Mar. – Si è conclusa una nuova fase della missione archeologica italiana ad Adulis, antica città portuale e sito archeologico più importante in Eritrea: lo riferisce in una nota il ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale. Nel testo si legge che “le ultime operazioni di scavo, guidate dalla direttrice scientifica del progetto, professoressa Serena Massa dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, sono durate diverse settimane e hanno portato alla luce nuovi reperti in ceramica di grande rilevanza storica”.
Secondo il comunicato, “grazie a queste nuove scoperte sarà possibile studiare le epoche più antiche dell’insediamento, collocabili addirittura in un periodo ricompreso tra il 1500 e il 500 avanti Cristo, di gran lunga antecedente al resto della città emersa in cui spiccano le note basiliche paleocristiane”. Il ministero aggiunge: “La missione, condotta dall’Università Cattolica di Milano in collaborazione con il Politecnico di Milano, il Centro Ricerche sul Deserto Orientale (Cerdo) di Varese e la Commissione alla Cultura e allo Sport dello Stato di Eritrea, è operativa nel Paese dal 2011, anche grazie al contributo dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics-Ufficio di Khartoum) e ai fondi Maeci riservati alle missioni archeologiche”.
Si è conclusa una nuova fase della missione archeologica italiana ad Adulis, antica città portuale e sito archeologico più importante in Eritrea: lo riferisce in una nota il ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale. Nel testo si legge che “le ultime operazioni di scavo, guidate dalla direttrice scientifica del progetto, professoressa Serena Massa dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, sono durate diverse settimane e hanno portato alla luce nuovi reperti in ceramica di grande rilevanza storica”.
Secondo il comunicato, “grazie a queste nuove scoperte sarà possibile studiare le epoche più antiche dell’insediamento, collocabili addirittura in un periodo ricompreso tra il 1500 e il 500 avanti Cristo, di gran lunga antecedente al resto della città emersa in cui spiccano le note basiliche paleocristiane”. Il ministero aggiunge: “La missione, condotta dall’Università Cattolica di Milano in collaborazione con il Politecnico di Milano, il Centro Ricerche sul Deserto Orientale (Cerdo) di Varese e la Commissione alla Cultura e allo Sport dello Stato di Eritrea, è operativa nel Paese dal 2011, anche grazie al contributo dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics-Ufficio di Khartoum) e ai fondi Maeci riservati alle missioni archeologiche”.(SEGUE) (Com/Vig/Dire) 18:47 06-03-24