La testimonianza di Pascal Bauma, responsabile salesiano a Goma
(DIRE) Roma, 26 Feb. – “Oggi l’arrivo di nuovi sfollati dai villaggi di Shasha, Kirotshe, Mwambaliro, Buhunga e dalle zone circostanti ha complicato la situazione della sicurezza: tutti sono vulnerabili e costretti a fuggire di nuovo”. A riferirlo Pascal Bauma, salesiano nell’est della Repubblica democratica del Congo.
La sua testimonianza arriva in particolare dalla provincia del Nord Kivu, dalla strada che collega la cittadina di Sake al capoluogo Goma. Dall’inizio di febbraio si sono intensificati gli scontri tra l’esercito congolese e unità del gruppo ribelle Mouvement 23 mars (M23). Stando alla testimonianza di Bauma, responsabile dell’Ufficio progetti dei salesiani di Goma, combattimenti si sono verificati nel territorio di Masisi presso i villaggi di Mushaki, Karuba, sovrastati dalle montagne, e poi ancora in direzione di Shasha, Kirotshe e Kihindo,
Rispetto alle persone sfollate, Bauma riferisce che molte di loro si sono dirette verso Mugunga, a ovest di Goma. “Lungo la strada”, ha sottolineato il salesiano, “si vedono bambini, giovani e anziani, seduti, stanchi, che non sanno dove andare”. Sake si trova a 27 chilometri da Goma, nel territorio di Masisi, a circa 1.500 metri sul livello del mare.
“I capi tradizionali e gli abitanti sono profondamente colpiti dalla situazione” ha riferito la onlus Missioni don Bosco, rilanciando la testimonianza di Bauma: “Più di 3.000 nuclei familiari hanno già abbandonato le loro case e il loro lavoro”. Secondo il salesiano, queste persone “girovagano senza meta, non hanno né acqua né cibo” e “a causa delle cattive condizioni igieniche, il colera colpisce alcune persone ed è un rischio per tutti”. (Dire) 10:37 26-02-24