Il Consiglio di Stato abroga il cartello del prezzo medio

Soddisfazione delle associazioni dei gestori

Il Consiglio di Stato, pur accogliendo il ricorso del Mimit, annulla il famigerato art. 7 che obbliga i gestori a pubblicare quotidianamente i prezzi medi regionali, ritenuti giustamente afflittivi e sproporzionati rispetto all’obbiettivo di dare informazioni ai consumatori.

Il Consiglio di Stato accoglie nel merito le osservazioni e le proposte avanzate dal settore e dalla categoria, richiamando, nella sentenza sul ricorso attivato da Fegica e Figisc, le argomentazioni avanzate dall’Antitrust e dalla Confesercenti in sede di Audizioni parlamentari.

Auspichiamo – ha detto il Presidente Faib Confesercenti, Giuseppe Sperduto – che con questa sentenza si metta finalmente la parola fine ad una diatriba su un cartello dei prezzi medi inutile e finanche dannoso. Ora il Governo deve onorare gli impegni presi con la categoria tutta e rompere gli indugi mantenendo le promesse, affrontando il vero punto della vertenza aperta con lo sciopero nazionale unitario del gennaio 2023: varare una riforma del settore per accompagnare il processo di transizione energetica e per riportare le legalità nei rapporti contrattuali, mettendo fuori legge i contratti capestro.

Il tempo è finito e la categoria non può più attendere: al confronto tra le parti rappresentative, legittimo e che ha lavorato a ricercare una giusta sintesi, deve corrispondere un impegno concreto del Governo senza il quale si rischia il riacutizzarsi dello scontro.

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