Nella prima mattina del 15 febbraio u.s. una Volante della Polizia di Stato interveniva nel rione di Campi Elisi, in quanto una donna lamentava la presenza sul luogo di lavoro del suo ex fidanzato, cittadino di origini dominicane classe ’92, il quale, in evidente stato di ubriachezza, minacciava di morte ed offendeva lei e il suo attuale compagno.
L’uomo riusciva ad allontanarsi prima dell’arrivo della Volante, ma la persona offesa stanca di tale gesto e dei pregressi comportamenti aggressivi ed assillanti posti in essere dall’ex fidanzato, che non aveva accettato la fine della loro relazione sentimentale, decideva di formalizzare, quella stessa sera, denuncia presso la locale Questura, raccontando una serie di condotte e comportamenti posti in essere dal soggetto che, nel corso del tempo, le avevano provocato uno stato di disagio e di angoscia, costringendola a cambiare le proprie abitudini di vita.
Il giorno successivo 16 Febbraio u.s. la donna si portava presso il Commissariato di P.S. “Polo San Sabba” per integrare la denuncia, fornendo agli operatori, a supporto delle dichiarazioni esposte il giorno prima, messaggi, screenshot e file audio dal contenuto intimidatorio e denigratorio inviatogli dall’uomo; tra i tanti messaggi depositati dalla donna, la maggior parte dei quali a sfondo sessuale, ne era presente uno, in particolare, in cui l’uomo dichiarava di comprendere tutti gli autori di femminicidio.
Il tempestivo intervento del personale del Commissariato permetteva di raccogliere ulteriori elementi di prova a supporto della gravità indiziaria. In particolare, nella stessa giornata, veniva escusso un testimone preoccupato per l’evolversi della vicenda e venivano acquisiti ulteriori file audio inviati dal soggetto, dai quali si apprendevano delle affermazioni allarmanti sulla reale e concreta possibilità di porre in atto ulteriori condotte aggressive ed intimidatorie nei confronti della donna. In uno di questi messaggi l’uomo ribadiva che non aveva nulla da perdere, che doveva farsi rispettare e che sarebbe stato disposto a compromettere la propria vita pur di vedere la donna sotto terra.
Su tali aspetti e di concerto con l’Autorità Giudiziaria, personale del Commissariato San Sabba, in applicazione della recente legge del 2023 che ha novellato la delicata materia del “Codice Rosso” e introdotto l’arresto differito in flagranza entro 48 h dal fatto, avviava un’immediata e approfondita ricerca del soggetto sul territorio.
Dopo una serie di accertamenti, appostamenti in zone frequentate dall’uomo e ricerca della targa dell’auto a lui in uso, gli agenti di Polizia del Commissariato San Sabba riuscivano il 16 Febbraio a rintracciarlo e trarlo in arresto, adottando così una misura in grado di tutelare l’incolumità della donna ed evitare la reiterazione di comportamenti violenti ed aggressivi.
L’uomo veniva quindi associato presso la Casa Circondariale di Trieste a disposizione del P.M. titolare della indagini.
comunicato stampa – fonte: https://questure.poliziadistato.it/it/Trieste/articolo/321165d7028ecbede533873220