(DIRE) Roma, 18 Feb. – Yeman Crippa proietta la maratona azzurra in una nuova era. L’azzurro firma il record italiano a Siviglia con il tempo di 2h06:06, togliendo un minuto e dieci secondi al precedente primato di 2h07:16 realizzato lo scorso anno a Barcellona da Iliass Aouani. Nella seconda maratona della carriera, il trentino delle Fiamme Oro chiude al quarto posto con una gara di rimonta e con una seconda metà più veloce della prima (passaggio alla mezza in 1h03:15), superando nei chilometri finali l’altro azzurro Eyob Faniel (Fiamme Oro) che a sua volta scende sotto il precedente record con 2h07:09, seconda prestazione italiana di sempre e settimo posto al traguardo. Nella giornata che riscrive le liste alltime dei 42,195 km, sigla il personale anche Daniele Meucci (Esercito) con 2h07:49, sesto italiano di ogni epoca, undicesimo a Siviglia. Successo per l’etiope Deresa Geleta (2h03:27), secondo il francese Morhad Amdouni (2h03:47) a undici secondi dal record europeo, terzo l’israeliano Gashau Ayale (2h04:53). CRIPPA: “OGGI PENSAVO SOLO A PARIGI” – Eccellente, Yeman Crippa. Attento, misurato, scatenato nel finale. Coraggioso Eyob Faniel, autore di un passaggio velocissimo alla mezza (1h01:50) pagato nell’ultimo tratto: torna comunque a migliorarsi dopo quattro anni, nella stessa maratona di Siviglia, dove nel 2020 corse l’allora record italiano di 2h07:19. Esemplare Daniele Meucci, sotto le due ore e otto minuti a 38 anni, per un progresso non lontano dai due minuti (2h09:25 sempre a Siviglia nel 2020).
È una domenica di emozioni forti per la maratona azzurra. La copertina, inevitabilmente, spetta al neo-primatista Crippa, più cauto nella prima metà e ‘on fire’ quando conta: “Ultimi 9 km a 2:50, dal 37 al 42 in 14:31 – snocciola dati al telefono dalla Spagna, felicissimo e con lo sguardo già rivolto alle Olimpiadi di Parigi – Qualificarmi per i Giochi era l’obiettivo di oggi, ora finalmente posso prepararmi per l’appuntamento dell’anno e posso dire che il processo per diventare un maratoneta sta cominciando. La nostra idea era di correre sotto le 2h07, senza rischiare troppo e correndo in progressione: più avanti cercherò il tempo che merito, so che posso correre molto più veloce”. LA GARA – Primi trenta chilometri nel secondo gruppo, insieme a una quindicina di atleti. Terminato il lavoro della lepre comincia la gara vera: “Dal 30 al 35esimo c’è stato un rallentamento perché nessuno prendeva l’iniziativa per tirare. Ma quando ‘Pego’ (coach Massimo Pegoretti, ndr) mi ha detto di cominciare a spingere, le gambe rispondevano bene e ho finito veramente forte”, racconta il 27enne azzurro che negli ultimi sette km recupera sei posizioni. Il negative split è sempre significativo in maratona: 1h02:51 nella seconda metà. Rispetto all’esordio di Milano 2023 (2h08:57) il passo in avanti è sostanziale e supera i due minuti e mezzo.
Un risultato che è frutto del lavoro di squadra: “Il mio coach, la mia famiglia, il mio team con il preparatore Riccardo Carbonaro, il nutrizionista Alfonso Presutto, Guglielmo Formichella che cura il lavoro sulla respirazione, il fisio Lorenzo Pilati, il manager Gianni Demadonna, il dottor Fabio Diana, la mental coach Maria Chiara Crippa (non è mia parente!). E poi un grazie alla Federazione che mi sostiene sempre e alle Fiamme Oro”. Lo attende una settimana di relax, poi inizierà a preparare anche Roma 2024: “Il doppio impegno agli Europei mi piacerebbe, prima la mezza e poi i 10.000 se il fisico reagirà bene”. YEMAN SEMPRE RECORD – In un inverno da record per l’atletica italiana, quello di Yeman Crippa è il primato numero 17 in poco più di tre settimane. A livello personale, il campione d’Europa dei 10.000 aggiunge un’altra perla alla collezione di primati: ora detiene contemporaneamente quelli dei 3000, 5000, 10.000, 5 km, mezza e maratona (oltre ai 5000 indoor). VOCI AZZURRE – Aggressivo fin dai primi chilometri, sempre nel gruppo di testa. Ha osato, Eyob Faniel: “Mi piace sognare in grande e oggi ho dimostrato a me stesso di valere un tempo sotto le 2h05 – le parole del 31enne azzurro, superato da Crippa intorno al quarantesimo chilometro -. Mi sentivo bene e non volevo stare nel secondo gruppo. Poi le lepri si sono fatte un po’ ‘prendere la mano’ e hanno corso decisamente più forte del previsto. Ma fino al 34esimo era tutto sotto controllo. A quel punto ho avuto una piccola crisi ed essendo rimasto solo non sono riuscito a gestirla bene. Manca ancora qualcosina, ma se non provi a correre così non capisci mai cosa sia”.
Per il campione europeo della maratona di Zurigo 2014 Daniele Meucci è una giornata speciale: “Il personale, per come mi ero allenato in Kenya per 40 giorni, da solo, lontano dalla famiglia, ero convinto di valerlo – racconta -. Sono partito prudente con il terzo gruppo, ma poi stavo bene e ho finito forte. Leggere 2h07 era qualcosa che sinceramente mi mancava, non avevo mai fatto un tempo ‘vero’ in maratona. Gli anni? 38 è solo un numero, non smetterò finché mi diverto. Ho dato tutto, se mi portassero alle Olimpiadi sarebbe il coronamento di una carriera”. (Com/Gas/ Dire) 21:21 18-02-24