È stato presentato oggi dal presidente della Regione, Roberto Occhiuto, e dalla vicepresidente con delega all’istruzione, Giusi Princi, il progetto, dei Dipartimenti regionali tutela della salute e istruzione, “Apprendere insieme”, finanziato con 25 milioni di euro, che prevede l’individuazione precoce di azioni di supporto in ambito dei Disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa).
All’incontro con la stampa nella sede della Cittadella regionale, hanno, tra gli altri, partecipato il commissario straordinario di Azienda Zero, Gandolfo Miserendino, i direttori generali, o loro rappresentanti, delle Aziende provinciali d Catanzaro e Vibo, Reggio Calabria, Cosenza, Crotone, i dg regionali Tommaso Calabrò (Dipartimento tutela della salute) e Maria Francesca Gatto (Dipartimento istruzione), la direttrice dell’Ufficio scolastico regionale, Antonella Iunti, rappresentanti di Ordini professionale e associazioni di categoria.
“Questo progetto – ha affermato il presidente Occhiuto – è la sintesi di un bell’esempio di sinergia istituzionale. La Regione è, infatti, impegnata, con il Ministero, con le aziende sanitarie, con le università e con l’Ufficio scolastico regionale per affrontare il problema dei disturbi specifici di apprendimento che sono molto più diffusi di quanto si pensi e, troppo spesso, sottovalutati, non solo in Calabria ma anche nel resto del Mezzogiorno e d’Italia”.
“Si tratta – ha aggiunto – di disturbi che generano uno stato di frustrazione psicologica in molti ragazzi, che spesso sono condotti ad abbandonare la scuola o ad avere scarsi profitti. È necessario che siano individuati e presi in carico per tempo dalla scuola, dal sistema sanitario, insieme alle famiglie, alle associazioni, per garantire loro una vita migliore. Perciò, come Regione, stiamo investendo molte risorse in questo campo. Il progetto impegna, infatti, 25 milioni di risorse previste con il nuovo Pr che, che – ha infine rimarcato Occhiuto -, per la prima volta in Calabria, e fino al 2028, prevede l’attivazione di equipe dedicate, attivate presso ogni Azienda sanitaria provinciale, costituite da psicologi, logopedisti, neuropsichiatri infantili, a servizio di ogni istituto scolastico”.
“Un importante traguardo” lo ha definito la vicepresidente Princi, sottolineando che “in Calabria ci sono 11.300 ragazzi con disturbi specifici dell’apprendimento, di cui solo 3.600 con la certificazione della problematica”. “Vengo dal mondo della scuola – ha proseguito – e ho colto il forte bisogno di realizzare questo progetto. Voglio evidenziare che per un genitore avere il rilascio del certificato, in un sistema pubblico non in grado di garantirlo, fino ad oggi ha significato spendere circa 800 euro. Pertanto, il progetto che presentiamo oggi rappresenta una conquista dei Dipartimenti regionali tutela della salute e istruzione, del sistema sanitario calabrese, dell’ufficio scolastico regionale e di tutto quanto il personale amministrativo. Si stima che su una su una popolazione scolastica complessiva (6-18 anni) di 228.733 alunni, sono 11.500 gli alunni calabresi portatori di un Dsa e solo 3.600 alunni sono in possesso di una certificazione specifica; Il disturbo, se non individuato e adeguatamente compensato, determina rilevanti conseguenze funzionali come, ad esempio, il raggiungimento di un livello scolastico inferiore, l’aumento notevole di abbandono scolastico, un alto tasso di disagio psicologico.
Pertanto le equipe, su richiesta dei singoli Istituti e previo consenso informato delle famiglie, interverranno nelle scuole per effettuare le diagnosi e certificarne dei disturbi, supporto alle scuole nella predisposizione del piano didattico personalizzato, riabilitazione sanitaria per gli studenti certificati”.
“Tra le azioni previste – ha specificato inoltre Princi – anche la formazione del personale docente di concerto con l’Ufficio scolastico regionale e le Università; la realizzazione di un opuscolo informativo riguardo le modalità di accesso e di fruizione del servizio da distribuire nelle scuole, negli ambulatori dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, negli Enti locali, nei Centri di aggregazione giovanile, negli Oratori; il supporto alle famiglie e loro attivo coinvolgimento e accompagnamento in tutte le fasi. L’obiettivo è di individuare precocemente, e prendere in carico, gli alunni e le alunne, dalla II classe di scuola primaria alla II classe di scuola secondaria di secondo grado, con Disturbi specifici di approfondimento (dislessia, disortografia, disgrafia, discalculia) in tutti i 360 istituti scolastici della regione Calabria”.
“Finora – ha, poi, dichiarato la vicepresidente Princi – oltre all’istituzionalizzazione del progetto a all’approvazione delle linee guida regionali per l’accertamento e la gestione dei Dsa negli istituti scolastici della Regione Calabria, a supporto del progetto, nel 2023, sono stati stanziati 1.500.000 di euro e contrattualizzate 74 nuove figure dalle Aziende sanitarie provinciali tra cui: 15 neuropsichiatri infantili, 28 psicologi, 28 logopedisti, 3 assistenti sociali. Solo nel primo trimestre del 2023 sono stati coinvolti 300 istituti scolastici, segnalati oltre 300 studenti e oltre 260 studenti certificati”.
Il vicepresidente ha anche ricordato che “la Regione Calabria ha stanziato 9 milioni di euro per attivare la figura dello psicologo scolastico che avrà il compito di supportare studenti, operatori scolastici e famiglie. Oggi, quindi – ha concluso -, per me, per il presidente Occhiuto e credo per tutti voi, è una giornata importante perché, per come vi avevamo promesso, abbiamo individuato le risorse e diamo continuità strutturale a questo progetto che ci consentirà – ha concluso – di raggiungere traguardi significativi per i nostri studenti e per le loro famiglie. Da donna delle istituzioni e del mondo della scuola, da mamma ringrazio, quindi, tutti i soggetti coinvolti per il forte contributo corale e sinergico”.
La direttrice Iunti ha parlato di “un progetto che distingue la Calabria, anche in confronto con le altre Regioni, che realizza quello che poi è fondamentalmente l’obiettivo principale dell’Agenda 2030. Noi come ufficio scolastico ci siamo fatti solo portavoce di un progetto fortemente voluto dal presidente Occhiuto e della vicepresidente Princi, che ringrazio anche per aver messo in campo risorse importanti. Un progetto che potrà dare un aiuto concreto alla scuola, ma soprattutto alle famiglie e, in particolar modo, mette al centro lo studente, comprendendo quali sono i reali bisogni rispetto, ovviamente, alla sua situazione, consentendogli di superare le difficoltà e raggiungere i successi formativi e della sua vita”.