Kenia, branco di iene uccidono un uomo vicino all’Università di Nairobi

Terrore tra gli studenti

Un branco di iene ha attaccato e ucciso un uomo vicino a un campus universitario nella capitale del Kenya, Nairobi. Altre due persone sono rimaste ferite. Gli attacchi sono avvenuti fuori la foresta. Martedì centinaia di studenti sono scesi in piazza per protestare contro la mancanza di sicurezza intorno alla scuola. Uno dei feriti era uno studente della Kenya Multimedia University che è stato aggredito su una strada al confine con il Parco Nazionale di Nairobi mentre tornava a casa lunedì sera tardi.

foto di GNS

K.M., 21 anni, ha perso un pollice nell’attacco e ha riportato lesioni al viso. Ferito gravemente anche l’uomo che ha tentato di salvarlo. Entrambi sono ricoverati in ospedale.

Una squadra che si è recata sulla scena dell’attacco per effettuare le indagini ha scoperto i resti di una terza vittima di iena, ha detto Martedì il Kenya Wildlife Service (KWS). Sarebbe un giovane di nome A.P.. Secondo i membri della sua famiglia, era venuto a raccogliere legna per il fuoco. Negli ultimi anni, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, gli attacchi delle iene sono diventati sempre più frequenti intorno a Nairobi.

Il mese scorso, D.T., un bambino di 10 anni, è stato aggredito e ucciso in un campo nella contea di Kiambu, a nord della Capitale. In risposta, il KWS ha pubblicato nuove linee guida su come rispondere agli incontri con questi animali. “Sono animali notturni, quindi non camminare per le strade al buio. Se ti trovi faccia a faccia con una iena, non scappare, ma guarda nella sua direzione. Sii forte e aggressivo, cerca di apparire il più terrificante possibile per spaventarlo”, consigliano gli esperti. Gli studenti chiedono al governo di intervenire.

“L’università non è più un luogo sicuro perché è vicina al parco nazionale”, ha detto Ochieng Kefah, uno studente che ha partecipato alle proteste. “Il governo dovrebbe limitare la circolazione degli animali”. Per il momento sono soprattutto gli studenti arrabbiati a essere cacciati dalla polizia. Con il traffico gravemente ostacolato dalle loro azioni, la polizia ha usato gas lacrimogeni per disperdere i manifestanti e porre fine alla manifestazione.

c.s. –  Giovanni D’Agata

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