Bologna, 6 Feb. – Un corteo a passo d’uomo di auto, moto e bici per dire no alla città a 30 chilometri l’ora. C’è tutta la galassia bolognese ‘contro’ al provvedimento della giunta Lepore alla manifestazione promossa dall’associazione Bologna che cambia. Dal comitato no tram, al Popolo della famiglia, fino al Consiglio Comunale con i capigruppo di Fratelli d’italia e Lega, passando per la rediviva Democrazia cristiana.
Un centinaio i presenti, con oltre 60 mezzi (tra questi anche quattro taxi), partiti a colpi di clacson dal parcheggio del cinema The Space fino a Porta Lame, passando per la stazione, tutti in coro per esprimere il proprio dissenso contro il progetto città 30. Una decisione, quella di ridurre il limite di velocità a tutta la città, definita “autoritaria, manco fossimo in Corea del Nord, che non può decidere il sindaco da solo”, sferza Giorgio Gorza, presidente di Una Bologna che cambia, mentre mostra la direttiva del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini.
Il sindaco “rispetti il codice della strada e la direttiva del ministero, che ne chiarifica il contenuto, e ritiri le ordinanze”, ribadisce Matteo Di Benedetto, capogruppo Lega in Comune. (Dav/ Dire) (foto di repertorio)