Giancarlo Palumbo è tornato: il nuovo romanzo «Voci perdute», tra horror e scorci di sicilianità

Giancarlo Palumbo torna al romanzo horror con “Voci perdute”. Incuriosito da un diario ed alcuni oggetti recuperati da una masseria ottocentesca, il professore Alfonso Gugliotta, emerito professore di antropologia, si addentra senza riserve nella misteriosa dimensione del mondo ultraterreno e ne viene risucchiato per sempre.

L’autore manifesta una dimestichezza acuta ma mai pedante con esperienze di spiritismo e ci conduce con passo spedito nella vicenda resa più avvincente da una narrazione raccontata in tempi sfasati rispetto a quelli della storia. La cornice, resa più piacevole dai colori, sapori e macchiette di certi scorci di sicilianità, è particolarmente gradevole. Il finale induce il lettore a chiedere venia in soccorso del professore, reo soltanto di essersi lasciato trasportare dal fuoco che gli brucia dentro da sempre: la conoscenza della vita oltre la morte è vittima di uno sfortunato errore umano.

Rispetto alla produzione precedente l’autore sa ponderare con sapiente senso della misura gli irrinunciabili elementi truci del genere horror accendendo un faro di luce sugli aspetti umani del personaggio che viene assalito dai mostri della sua fragilità: le umiliazioni e gli episodi di bullismo subiti a scuola, la prima scioccante delusione amorosa. Ferite celate dentro di lui come fantasmi. “Voci perdute” è arricchito dalle tavole illustrate della Prof.ssa Giusy Bennardo. Dello stesso autore ricordiamo “Mr Ardelean” e “In viaggio con la morte”.

Comunicato Stampa

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