Comando Provinciale di Bolzano – Egna (Bz), 19/01/2024 14:52
Si è conclusa un’importante attività d’indagine condotta dai Carabinieri della Compagnia di Egna (Bz) sotto la direzione della Procura della Repubblica di Monza, che ha messo fine ad un rilevante traffico di sostanze stupefacenti che avveniva dalla Lombardia al Trentino Alto Adige. Tutto è iniziato il 24 Agosto scorso quando i carabinieri della Compagnia di Egna (BZ) hanno tratto in arresto due soggetti di origine italiana e requisito sostanza stupefacente con altissimo principio attivo, per un valore sul mercato nero di circa € 600.000. Sono stati sequestrati circa 30 kg di hashish, 8 kg di marijuana, 2 etti di cocaina e €25.000 in banconote di vario taglio proventi dello spaccio.
L’attività è nata a Caldaro (Bz) poco dopo la mezzanotte del 24 Agosto, quando una pattuglia ha proceduto al controllo di un signore, alla guida di un crossover fermo in un parcheggio sulla Strada del Vino, che dichiarava di trovarsi lì alla ricerca di un hotel in cui pernottare. I militari, insospettiti dall’atteggiamento dell’uomo che si trovava in stato di alterazione psicofisica e sprovvisto di documenti, hanno deciso di perquisirlo, rinvenendo nelle tasche dei pantaloni circa 19.000 € in contanti e quasi 3 grammi di cocaina.
Il fermato si giustificava asserendo di aver vinto quella somma al gioco d’azzardo ma i carabinieri, per svolgere più approfonditi accertamenti, hanno subito richiesto l’intervento dell’aliquota operativa del N.O.R. di Egna che, dopo aver svolto i primi riscontri tecnico-investigativi, riusciva ad individuare un possibile domicilio dell’uomo a Monza. Gli investigatori dell’Arma, ritenendo verosimile che l’uomo potesse aver lì nascosto dello stupefacente, nel corso della notte si sono subito recati nella città lombarda ove, avuto anche il supporto dei carabinieri della Compagnia di Monza, hanno rinvenuto all’interno del freezer e in alcune valigie riposte sotto al letto, circa 25kg di hashish suddivisi in 250 panetti di cui molti confezionati in un cellophane riportante il disegno di un’astronave con il logo “Planet Express Farm”, 8 kg di marijuana già essiccata, 3 bilancini di precisione e un grosso quantitativo di mannitolo (che viene anche illegalmente usato per “tagliare” la cocaina).
L’uomo P.S., incensurato, campano di 54 anni residente a Monza, su disposizione della Procura della Repubblica di Monza, è stato quindi condotto presso la casa circondariale monzese ove è rimasto recluso per diversi mesi in attesa del processo. Dagli indizi fin lì raccolti i carabinieri hanno ritenuto quindi di trovarsi di fronte ad un “corriere della droga” e quindi, contemporaneamente alle operazioni che si stavano svolgendo in Lombardia, altri militari della Compagnia di Egna si sono dedicati, fin dalle prime luci del 24 agosto, ad individuare l’acquirente in Trentino Alto Adige. Dopo un serrato lavoro di comparazione e analisi di dati tecnico-informatici e sopralluoghi in varie località della Val di Fiemme e della Val di Fassa, gli investigatori sono risaliti al nominativo del possibile destinatario della consegna e, dopo vari tentativi, anche grazie al supporto dei carabinieri della Compagnia di Cavalese, lo hanno individuato a Moena (TN). All’interno del domicilio dell’uomo, che all’inizio si diceva completamente estraneo ai fatti, 30enne romano, domiciliato in Trentino, sono stati trovati in uno zaino riposto sotto al letto, quasi 2 hg di cocaina, circa 3.5 kg di Hashish, 40 gr di Marijuana, un bilancino di precisione e quasi 5.000 € in contanti. La Procura della Repubblica di Trento ha disposto quindi l’immediata traduzione del soggetto presso la casa circondariale di Trento, ove è stato ristretto per alcuni mesi in attesa del processo.
Le ulteriori indagini condotte dalla Compagnia Carabinieri di Egna, sotto la direzione della Procura di Monza, hanno permesso in questi mesi di raccogliere ulteriori elementi a carico degli indagati, dai quali è emerso che quella del 24 agosto era almeno la terza “consegna” che avveniva dalla Lombardia al Trentino Alto Adige. Di fatto l’attività degli inquirenti ha quindi messo fine ad un vero e proprio traffico di sostanze stupefacenti che avveniva con cadenza mensile. Questo il commento del Comandante Provinciale di Bolzano – Colonnello Raffaele Rivola: “l’attività dei Carabinieri di Egna ha disarticolato un importante canale per il traffico di ingenti quantità di stupefacente che raggiungono il Trentino Alto Adige dalla Lombardia.
Questo conferma come la nostra regione non sia solo terra di transito degli stupefacenti che attraversano nelle due direzioni il Brennero, ma anche terra di consumo, dove purtroppo non osserviamo segnali tangibili di una riduzione della domanda”. Così il Comandante della Compagnia Carabinieri di Egna (il cui territorio di competenza si articola sulla Bassa Atesina e una parte dell’Oltradige) – Capitano Federico Seracini: “questo importante risultato operativo, che assume una rilevanza di carattere straordinario per il contesto locale, si contestualizza in una costante e diversificata azione di contrasto allo spaccio di stupefacenti che stiamo attuando con sempre maggiore intensità”. Ai sensi delle vigenti norme, ovviamente ai soggetti arrestati è riconosciuta la presunzione d’innocenza fino a quando non ne sia stata legalmente provata la colpevolezza con una sentenza irrevocabile.