Kristina Mravcova: “Il teatro è la vita, in ogni pezzo che interpreto c’è una parte di me”

di Sonia Polimeni Quest’oggi siamo in compagnia di Kristina Mravcova, attrice e docente di teatro. Lei è slovacca, ma gira un pò tutto il mondo per la sua arte ed è giunta persino qui in Calabria. Con lei abbiamo fatto una straordinaria full-immersion nel mondo del teatro e della recitazione e col suo sorriso contagioso e la sua vitalità ci ha molto affascinato, soprattutto sul tema dell’insegnamento di questa magica, ma altrettanto complessa disciplina e delle sue mille sfaccettature. Ecco l’intervista…anche video!

Kristina tu nasci come attrice drammatica, come ti sei avvicinata a questo mondo?

Grazie all’incontro che ho avuto con Babbo Natale, quando all’età di 8 anni frequentavo la scuola elementare. Durante una delle lezioni di dicembre si spalanca la porta della classe e come per magia appare lui: Babbo Natale. Con la pancia grande, con i baffi e la barba bianca e con lui c’erano anche dei piccoli elfi, erano delle bellissime marionette fatte di legno, aveva con sé tanti burattini in stoffa indossati su per le mani, dopo averci salutato iniziò così a raccontarci delle favole. Finito l’ora di scuola una volta rientrata a casa, raccontai l’accaduto ai miei genitori e manifestai loro la volontà di frequentare la casa di Babbo Natale.

Il luogo magico non era altro che un grande antico palazzo in cui aveva sede uno specifico Istituto d’Istruzione pomeridiana Statale d’Arte (Z.U.S.). Qui iniziò la mia prima istruzione e formazione sviluppata con un percorso decennale di scolarizzazione tecnico-artistica, ad indirizzo letterario-drammatico, tra i cui docenti vi era anche: Babbo Natale.

Le discipline, oggetto dei due corsi afferenti all’attività, erano suddivise in tre tipologie formative: caratterizzanti, di base e di laboratorio, discipline che ho tutte concluse con profitto e lode, in parallelo, naturalmente, al compimento degli studi di Maturità Classica. Questa suddetta decennale approfondita formazione mi ha consentito il successivo corretto orientamento universitario che mi ha consentito di conseguire la Laurea Specialistica con lode in Recitazione drammatica presso la prestigiosa Facoltà di Teatro della VŠMU – Università di Bratislava – (ad indirizzo di studio: Arte teatrale, sostenendo regolarmente nel quadriennio 42 esami). Ecco perché credo, tutt’oggi, in Babbo Natale.

Come e quando hai capito di avere delle doti nella recitazione?

Non c’è mai stato un momento in cui sia riuscita a capirlo. Quando ho intrapreso il percorso ho riscontrato una sensazione di benessere che al contempo mi riempiva di gioia e mi realizzava interiormente, per cui presumo che le doti si siano esternate in parallelo alla mia crescita istruttiva, formativa ed emotiva. Io e la recitazione vivevamo insieme in simbiosi e nessuno di noi due ha mai avuto bisogno o necessità di capire il perché, è ormai un sentimento viscerale reciproco che continuiamo a vivere beatamente tutt’ora.

Hai interpretato diversi ruoli qual è quello che hai sentito più tuo?

Interpretare è un modo per sentirsi liberi, la recitazione è un’arte e l’arte è qualcosa di soggettivo, strettamente legato al nostro modo di essere. Il Teatro è la vita. In ogni testo che interpreto di ogni genere, che sia drammatico, comico o tragicomico, c’è un pezzo della mia vita. L’attore è una creatura molto sensibile e delicata.

Deve attraversare dei mondi paralleli ed avere la mente aperta a 360 gradi, senza limiti, senza pregiudizi, deve, però essere altrettanto fermo e decisivo nelle proprie scelte, per non cadere in confusione tecnico-artistica. È molto difficile ed impegnativo fare realizzare questa suddivisione ratio-emotiva. Ho cercato e cerco sempre di essere libera nel fare quello che più sento nella mia vita, sul palco mi succede la stessa cosa.

Col tuo lavoro hai girato il mondo… che differenza c’è tra lavorare in teatro in Italia e all’estero?

In tutti questi anni di mia esperienza professionale lavorativa, oltre 20 ad oggi, non ho riscontrato tanta grande differenza tra un paese e l’altro. Con gli anni a venire ho perfezionato la capacità di cogliere i vantaggi del lavorare in gruppo sia all’estero che in Italia apprendendo nel tempo la corretta attuazione delle opportune modalità collaborative finalizzata al raggiungimento degli obiettivi, ciò grazie all’opportunità di aver sin da subito operato in team professionali, molto strutturati nei vari comparti media-artistici sia televisivi, che cinematografici piuttosto che teatrali.

In qualunque paese si lavora, serve il rispetto delle regole e dei livelli gerarchici, lavorando in grandi eventi e presso le Istituzioni scolastiche cerco sempre di comprendere le politiche di orientamento che la struttura dell’organizzazione, riconoscendo tutti gli opportuni ruoli lavorativi, con diritti e doveri sul posto di lavoro e correlate richieste e aspettative.

Kristina sei anche docente come insegni quest’arte ai tuoi allievi?

Tra gli elementi fondamentali della formazione teatrale seguita dai miei studenti, formazione che impartisco ormai da oltre 15 anni, è quello di far, quanto meglio, acquisire loro la capacità di trasformare intuizioni personali in obiettivi, coltivando la responsabilità per la propria crescita personale o professionale.

Si tratta in particolare di far sviluppare loro competenze comunicative, relazionali, decisionali. Le capacità di ascolto attive, raccogliere il messaggio, riformulare, interpretare, avere consapevolezza dei sentimenti altrui, dare riscontro. Coltivare l’attitudine alla curiosità, sapersi domandare e cercare informazioni. Attraverso le arti teatrali e l’uso di strumenti tecnico-artistici i miei studenti sono seguiti personalmente nella loro esecuzione formativa e analizzano costantemente la positiva crescita del proprio apprendimento.

ph Antonio Sollazzo

Che insegnante è Kristina Mravcova?

Mi piace citare Antoine de Saint-Exupéry con il suo: tutti i grandi sono stati bambini una volta. Ma pochi di essi se ne ricordano. Lo proietto ai docenti: tutti i docenti sono stati studenti una volta. Ma pochi di essi se ne ricordano.

Mi auguro di aver sempre dimostrato una buona leadership conducendo i ragazzi delle diverse classi, dagli istituti costituite in unici gruppi, a lavorare su obiettivi comuni. Opero, con eccellenti risultati, riconosciuti dal grande pubblico, da oltre 15 anni nel campo della formazione/istruzione grazie ad una mia specifica preparazione.

Studio e monitoro ogni ragazzo, sia nel comportamento individuale che nell’interazione in gruppo, quali sono i suoi lati positivi e meno positivi proprio da lì strutturo il percorso formativo che prepara appositamente per lui affinché si ben amalgami con gli altri all’interno del contesto lavorativo.

Se credi che un allievo non sia per nulla portato per questo mondo come ti comporti?

L’esperienza da docente formatore mi insegna che prima di scoprire il mondo che vuoi che ti appartenga devi partire prima dalla scoperta di te stesso, se non stai bene con te stesso non stai bene con nessuno e da nessuna parte. Durante le mie lezioni uso lo stesso metro per ogni studente. Do a tutti la stessa opportunità e possibilità di attraversare tutto il processo formativo. Non è mia abitudine dire “non fa per te, non è il tuo mondo”.

Sono lì per far sviluppare o rafforzare loro la capacità di gestire le lacune personali insite in ogni individualità mantenendo al contempo una buona prestazione lavorativa pur sotto pressione causata da fattori esterni e difficoltà (legate all’autocontrollo, alla resilienza, alla poca fiducia in sé). Cerco di far sviluppare loro la capacità di individuare la presenza di un conflitto nelle sue fasi iniziali, senza aver paura di chiamarlo “conflitto”.

Sono costantemente impegnata nella ricerca e nell’analisi di tutte quelle che sono le competenze trasversali. In ogni gruppo di classi diverse mi capitano studenti che poi continuano a fare questo lavoro come attori, registi, scrittori, presentatori e continuano ad applicare il mio metodo formativo, gli altri, invece, non scegliendo questo campo, tutte le competenze trasversali acquisite durante le mie lezioni le trasporteranno nei loro campi mi è già capitato con quelli che sono divenuti: avvocati, dottori, insegnanti, commercianti ect.

Prossimi appuntamenti in teatro di Kristina Mravcova?

“Scilla = Cariddi. Io non sono il mare” è incentrato sulla reazione delle donne, in ogni tempo, in risposta a soprusi, violenze, dicerie subite a loro discapito.

“Ulisse on the road” invece è incentrato sul viaggio relazionale di Ulisse in cui lui e tutti gli altri protagonisti Circe, Penelope e Poseidone sono alla ricerca di risposte interiori.

“Alfa e Omega” è incentrato sulla vita di due donne che sono alla ricerca di un cambio esistenziale attendendolo ad una fermata del autobus, un’opera che nasce da uno spunto pirandelliano.

“L’uomo è forte” trasposizione teatrale del romanzo di Corrado Alvaro portata da noi per la prima volta in scena.

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