Nanoplastiche nascoste nelle bottiglie d’acqua vendute nei supermercati 

A scoprirlo un nuovo studio. Una ricerca della Columbia University ne ha individuato precisamente il numero e la struttura

L’8 Gennaio sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, è stato pubblicato un nuovo studio a firma dei ricercatori della Columbia University. Gli scienziati hanno scoperto che un litro d’acqua delle bottiglie di plastica vendute nei negozi e supermercati può contenere quasi 125mila frammenti di plastica, che corrisponde dalle 10 alle 100 volte più di quanto stimato in precedenza. Infatti, con una tecnologia all’avanguardia, gli scienziati sono riusciti a individuare, contare e analizzare la struttura chimica delle nanoparticelle presenti nell’acqua.

Foto di Michal Jarmoluk da Pixabay

Prima d’ora, il mondo scientifico aveva già scoperto che ci fossero delle nanoparticelle di plastica nell’acqua imbottigliata. Ma ancora non si conoscevano con esattezza il numero né la struttura. Si tratta di nanoplastiche dallo spessore pari o inferiore a un millesimo dello spessore medio di un capello umano. Sono così infinitamente piccole che non sono visibili al microscopio normale e per questo motivo gli scienziati della Columbia University hanno dovuto sviluppare uno strumento ad hoc per studiare a fondo i componenti dell’acqua e riuscire ad individuare le particelle. Inoltre, una dimensione così minuscola permette alle nanoparticelle di migrare attraverso i tessuti del tratto digestivo o dei polmoni nel flusso sanguigno, distribuendo sostanze chimiche sintetiche potenzialmente dannose in tutto il corpo e nelle cellule.

La ricerca, ha preso in considerazione cinque campioni di tre marche d’acqua in bottiglia molto comuni, che non sono state rese note perché gli scienziati vogliono continuare ad approfondire. Secondo quanto analizzato, la maggior parte delle nanoplastiche dovrebbe provenire dalla bottiglia stessa in cui è contenuta l’acqua e dal filtro della membrana a osmosi inversa, utilizzato nei depuratori per eliminare certi contaminanti. 

Per Giovanni D’Agata dello “ Sportello dei Diritti ”, la presenza di microplastiche nell’acqua che beviamo quotidianamente dalle bottiglie di plastica vendute nei negozi e supermercati, ci costringe a riflettere sulla nostra responsabilità verso l’ambiente. È l’ennesimo campanello d’allarme, per ora inascoltato, che ci ricorda l’importanza di proteggere e preservare il nostro pianeta per le generazioni future.

comunicato stampa Sportello dei Diritti –  Giovanni D’Agata

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