22:50 – Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha approvato una risoluzione a favore degli Emirati Arabi Uniti, ottenendo 13 voti a favore, nessun voto contrario e due astensioni. La risoluzione chiede maggiori aiuti per Gaza, ma non richiede una tregua immediata. La decisione non include la frase originaria “urgente sospensione delle ostilità”. La priorità è garantire un accesso umanitario immediato e sicuro, creando le condizioni per una cessazione sostenibile delle ostilità.
L’ambasciatrice americana all’ONU, Linda Thoms-Greenfield, ha sottolineato che molto deve essere fatto per affrontare la crisi umanitaria. Lei ha esortato a lavorare verso un futuro in cui israeliani e palestinesi possano vivere fianco a fianco. Tuttavia, ha espresso sorpresa e delusione per il mancato condannare dell’attacco di Hamas del 7 ottobre.
Il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, ha affermato che l’offensiva di Israele ostacola la consegna degli aiuti a Gaza. L’ambasciatore israeliano all’ONU, Gilad Erdan, ha ringraziato gli USA e il presidente Biden per il loro sostegno e ha criticato l’ONU per non focalizzarsi sulla “crisi umanitaria degli ostaggi”.
Il ministro degli Esteri britannico, David Cameron, ha accolto positivamente la risoluzione, evidenziando l’urgente bisogno di cibo, medicine e riparo per la popolazione di Gaza. L’UE ha anch’essa accolto favorevolmente la risoluzione, sottolineando la necessità di una consegna rapida e sicura degli aiuti.
Il presidente russo Putin ha discusso del conflitto con il presidente palestinese Abu Mazen, esprimendo sostegno agli sforzi per la de-escalation e promettendo aiuti umanitari a Gaza.
Il ministro degli Esteri israeliano, Eli Cohen, ha dichiarato che Israele continuerà la guerra fino al rilascio di tutti i rapiti ed eliminazione di Hamas. Nel frattempo, ci sono segnali di nuovi negoziati per uno scambio di ostaggi.
Il rapporto delle Nazioni Unite e ONG avverte che oltre mezzo milione di persone a Gaza, un quarto della popolazione, rischia di morire di fame, con la crisi alimentare che supera quella di Afghanistan e Yemen. La situazione è descritta come “catastrofica”. (Fonte ANSA)