Argentina: le proteste continuano

La rivolta avviata dai cittadini argentini sembra non volersi placare, un’altra notte ha segnato il malcontento del nuovo mega decreto sulla deregulation e le privatizzazioni del neo-presidente Javier Milei. Non solo persone della città di Buenos Aires, ma anche a Cordoba, Rosario, Santa Fe e Mar del Plata, i residenti sono voluti scendere in piazza.

Ci sono stati diversi scontri tra la polizia e i manifestanti, che si  sono registrati proprio nella cittadina di Cordoba, qua le forze dell’ordine hanno adoperato spray e gas lacrimogeni, per placare  un raduno spontaneo nella piazza Patio Olmos.

Il governo Argentino ha deciso che porterà avanti in ogni caso il nuovo decreto, malgrado “l’ira” dei contestatori, e la valutazione di incostituzionalità da parte dei principali costituzionalisti. Per queste ragioni, i sindacati hanno deciso di avviare una manifestazione di protesta contro il Governo per Mercoledì prossimo, e sarà presentata una denuncia di incostituzionalità.

La nuova ordinanza del Neo-Presidente, Javier Milei, andrà a modificare 600 leggi che andranno a interessare: l’economia, lo sport, la cultura, la finanza, e il lavoro. Milei ha sottolineato che questo nuovo cambiamento sarà l’inizio per una nuova “base per la ricostruzione”.  

Il decreto è stato presentato in Tv Nazionale il 20 Dicembre scorso, il giorno dopo, la borsa Argentina ha avuto un rialzo dell’oltre del 4%.

Il Protocollo era entrato in vigore il giorno stesso in cui il leader aveva presentato i nuovi decreti al proprio popolo, mostrandogli solo 30  tra le (innumerevoli) diverse disposizioni (fonte: ansa.it).

AO

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