22:00 – I cileni hanno nuovamente respinto l’adozione di una nuova Costituzione per la seconda volta in due anni. Nel recente referendum di domenica, il “No” ha ottenuto oltre il 55% delle preferenze, confermando il mantenimento della Costituzione introdotta durante la dittatura di Augusto Pinochet. Questo è il secondo fallimento se si conta anche il referendum nel settembre 2022, anch’esso respinto.
Questo voto segna la conclusione di un tumultuoso periodo di 1.500 giorni nella storia cilena, e tutte le forze politiche concordano che non ci sarà un nuovo processo costituente. Il comitato per il “Sì” ha ammesso la sconfitta, mentre il comitato per il “No” ha aspettato i risultati definitivi prima di esprimersi. Il presidente Gabriel Boric ha riconosciuto che il processo costituzionale non è riuscito a rispondere alle speranze della popolazione, affermando che la politica è in debito con il popolo cileno.
Boric ha sottolineato che non ci sono vincitori né vinti, e ha esortato a evitare di ripetere gli errori dei referendum precedenti. Anche José Antonio Kast, leader del partito Repubblicano e detentore della maggioranza nel Consiglio Costituzionale, ha riconosciuto la sconfitta, notando che non sono riusciti a convincere la popolazione della superiorità della nuova Costituzione proposta. Kast ha anche indicato che la popolazione è stufa di questi processi, concludendo che si è chiusa una tappa triste della storia cilena, iniziata con le proteste sociali del 2019. (Fonte ANSA)