“Posizioni diverse restano ma unica convinzione è sconfiggere violenza”
(DIRE) Bologna, 5 Dic. – Tre leader religiosi nella stessa piazza (stasera a Bologna) per chiedere pace tra Israele e Palestina: come ci si riesce? “Le posizioni diverse probabilmente restano, ma c’è l’unica convinzione che bisogna sconfiggere la violenza”. Così, dice il Cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei e arcivescovo di Bologna, si ‘salda’ la “determinazione di questi rappresentanti dei mondi religiosi, con la partecipazione della città di Bologna, per dire che la violenza non è mai la soluzione, è tragica, produce altra violenza”.
E dunque, stasera Bologna scende in piazza per una fiaccolata che, elenca Zuppi anticipandone alcuni contenuti, chiede il rilascio degli ostaggi, il cessate il fuoco, di “riaprire gli spazi di dialogo, perché solo così si sconfigge la violenza: le religioni hanno questo impegno. Di qui (deriva, ndr) l’importanza di rappresentanti” di diverse confessioni che, “insieme, con sensibilità e sofferenze” diverse e che non si cancellano, chiedono che si fermi la spirale di guerra.
Zuppi sarà in piazza con Yassine Lafram, presidente delle comunità islamiche d’Italia, e Daniele De Paz, presidente della comunità ebraica di Bologna, per la fiaccolata-corteo di oggi pomeriggio dal titolo “Pace, Salam, Shalom”. Ma il leader delle comunità islamiche, viene chiesto a Zuppi nella trasmissione RadioRai3 “Tutta la città ne parla”, in una manifestazione come quella di Bologna non è in una posizione minoritaria rispetto al sentire degli islamici sulla guerra? “Mi auguro di no, penso di no: è un alto rappresentante della comunità islamica”, dice Zuppi riconoscendo che restano “sensibilità e ragioni di uno e dell’altro, ma chiedere dialogo non significa tradire le proprie ragioni, ma dire che non è la violenza la soluzione e il fatto che lo si faccia insieme credo sia un segnale importantissimo”.
Le “religioni devono essere strumenti di pace mai giustificare la guerra”, insiste Zuppi. “La violenza non è mai la soluzione” e “sempre”, continua, si deve provare a “comporre i problemi trovando le garanzie: quello è il vero nodo, la vera sfida. C’è tanto da lavorare su questo”. E Zuppi pensa anche che ci sia modo di prolungare la tregua nel conflitto israelo-palestinese. “Penso di sì, perchè se si stabilisce una tregua che, pur qualche difficoltà, ha retto, presumo che debba e possa continuare”.
Anche grazie al “grande impegno della comunità internazionale che non è mai secondario perchè non ci sono solo due protagonisti” in campo uno contro l’altro, “ma anche il terzo che deve provare a trovare spazi di soluzione che non siano nella violenza e nello scontro. Mi auguro che si concerti con la comunità internazionale per continuare la tregua che si è realizzata. L’augurio, faccio mie le parole del Pontefice, è che possa crescere” questo cammino di dialogo e mediazione, “senza cedere alle armi” lo spazio che si è aperto per fermare le ostilità. 12:35 05-12-23