(DIRE) Roma, 24 nov. – “Dal 2017 l’Istat, insieme al Dipartimento per le pari opportunità, ha implementato le indagini sulle caratteristiche dei centri anti violenza e dell’utenza che si rivolge a questi centri. Gli ultimi dati disponibili ci dicono che è pari all’11% la percentuale di donne con disabilità (motoria, intellettiva o di altro tipo)che ha iniziato un percorso di uscita dai centri anti violenza”. Lo ha sottolineato Alessandra Battisti, ricercatrice Istat, intervenendo alla riunione straordinaria dell’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità, in corso a Roma, e indetta in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne che si celebra il 25 novembre.
“Sono il 30% i centri anti violenza che organizzano incontri formativi sull’accoglienza delle donne con disabilità, come previsto dalla Convenzione di Istanbul- ha continuato Battisti- ma sono pochi invece (solo il 18%) quelli che preparano materiale informativo accessibile” a ogni tipo di disabilità. Dal punto di vista delle barriere architettoniche Battisti ha sottolineato che “il 50% delle case rifugio ha adottato dispositivi per l’abbattimento barriere architettoniche ma solo il 15% di queste fanno formazione per l’accoglienza delle donne con disabilità”. Battisti ha infine sottolineato che “i dati sulla violenza di genere sono sicuramente datati ma l’Istat l’anno prossimo invierà una nuova indagine sulla violenza, con dati standardizzati a livello europeo, che consentirà anche di fare confronti e andare in dettaglio sul tipo di disabilità delle donne coinvolte nelle violenze”. (Red/ Dire) 11:42 24-11-23