(DIRE – Notiziario settimanale Sanità) Roma, 21 nov. – “Questo congresso è un’occasione importante perché va a sviscerare alcuni punti del Servizio Sanitario Nazionale e del futuro del nostro Paese per quanto riguarda l’assistenza ai cittadini. Ci troviamo davanti a un momento molto critico per il Servizio Sanitario Nazionale: un terzo di tutti i medici che ci lavorano sarà in pensione entro il 31 gennaio 2025. Avevamo già annunciato ai politici questo aspetto ma tutti i governi precedenti non hanno potuto approfondire e ascoltare quello che dicevamo. Adesso, dopo continui risparmi e tagli, siamo arrivati al punto in cui il Servizio Sanitario Nazionale è a una svolta: o si fa qualcosa o rischiamo di diminuire le prestazioni o, addirittura, perdere il Servizio Sanitario Nazionale”. Lo ha detto il presidente dell’Ordine dei Medici di Roma, Antonio Magi, intervenendo al 33esimo Congresso nazionale della Società nazionale medica interdisciplinare cure primarie-Snamid portando i saluti dell’Ordine.
Il congresso si è svolto a Roma al Centro Congressi Auditorium Aurelia. “Circa 40mila medici andranno in pensione e non ci sono colleghi pronti a sostituirli. O meglio, ci potrebbero essere ma non hanno interesse a farlo per i motivi più svariati: le violenze, le denunce, o l’aspetto economico, dato che i medici italiani sono i meno pagati in Europa- ha aggiunto Magi- quindi questi sono gli argomenti su cui dovremmo confrontarci durante il congresso, vedere quali sono le proposte, e capire che siamo un sistema fondato da tutte le categorie. Dobbiamo confrontarci e fare proposte”. CUFFARI (SNAMID): “MEDICINA GENERALE CENERENTOLA SPECIALITÀ MEDICHE” – “Vogliamo fare un richiamo alla necessità di riformare e di rivedere la formazione in medicina generale, che oggi è la Cenerentola della formazione. Perché i colleghi, pur facendo un lavoro impegnativo ed importante, hanno riconoscimenti normativi ed economici assolutamente risibili rispetto alle altre specialità mediche: una borsa di studio al 50%, nessuna tutela per la maternità, nessuna tutela per la malattia”.
Lo ha detto Alfredo Cuffari, presidente nazionale Snamid, al 33esimo Congresso nazionale ‘Società nazionale medica interdisciplinare cure primarie-Snamid’, al Centro Congressi Auditorium Aurelia, a Roma. “Un successivo intervento deve essere fatto sui programmi: deve esserci uniformità su tutto il territorio nazionale, perchè l’autonomia regionale è importante, ma i pazienti sono uguali da Trento a Lampedusa, e hanno diritto ad avere lo stesso tipo di assistenza.
Si possono modulare gli assetti organizzativi sulla base delle situazioni locali, ma è molto importante avere uguali diritti e uguali opportunità- ha sottolineato Cuffari- Questi sono i due grandi temi, declinati poi nell’ambito delle attività e delle problematiche cliniche: terapia del dolore, scompenso cardiaco, patologie cardiache croniche, diabete, malattie infettive e prevenzione, con le attività vaccinali, sottolineando il ruolo della medicina generale nello sfatare falsi miti e nel promuovere attività vaccinali. Non solo rispetto all’influenza, ma anche per lo pneumococco, per l’herpes zoster e per la vaccinazione antitetanica: tutti i bambini la fanno, ma questo ciclo di richiami poi si interrompe. Sul lavoro vengono vaccinati i lavoratori a rischio, ma tante persone non ottengono più la vaccinazione, e abbiamo ancora in Italia dei morti per tetano”.
Cuffari ha poi spiegato che, durante il congresso, “ci confronteremo sulle problematiche relative le rinnovate attività nell’ambito della medicina generale. Quello che ci teniamo a sottolineare è la possibilità di lavorare insieme, di confrontarsi con le altre professionalità mediche ma anche con gli infermieri sul territorio, in una rinnovata sfida di assistenza territoriale per essere sempre più vicini alle necessità del cittadino”. (Red/ Dire) 08:05 21-11-23