Al di là della normale contrarietà degli italiani verso prodotti lontanissimi dalla cultura nazionale,- continua la Coldiretti – l’operazione dell’Ispettorato centrale confermala necessità di tenere alta la guardia sulla commercializzazione di insetti a scopo alimentare, resa possibile in Europa dall’entrata in vigore dal primo gennaio 2018 del regolamento UE sui “novel food” che ha permesso di autorizzare la vendita di alcune tipologie di grilli, vermi e larve come nuovi alimenti.
Una scelta che solleva peraltro dei precisi interrogativi di carattere sanitario e salutistico considerato che la maggior parte dei nuovi prodotti – ricorda Coldrietti – proviene da Paesi extra UE, come il Vietnam, la Thailandia o la Cina, da anni ai vertici delle classifiche per numero di allarmi alimentari.
Una corretta alimentazione non può prescindere dalla realtà produttiva e culturale locale nei Paesi del terzo mondo come in quelli sviluppati – sostiene la Coldiretti – e a questo principio non possono sfuggire neanche bruchi, coleotteri, formiche o cavallette a scopo alimentare che, anche se iperproteici, sono molto lontani dalla realtà culinaria nazionale italiana ed europea. E peraltro – conclude la Coldiretti – è del tutto improprio e pericoloso far credere che consumare grilli e larve sia la soluzione sostenibile per salvaguardare il Pianeta.
comunicato stampa – fonte: https://www.coldiretti.it/salute-e-sicurezza-alimentare/salute-bene-licqrf-no-agli-insetti-alla-lasagna-da-8-italiani-su-10