Cardiologia, pronta la rivoluzione digitale in sanità

Meno ospedalizzazioni, più diagnosi precoci e terapie su misura

(DIRE – Notiziario settimanale Hi-Tech) Roma, 13 Nov. – Il rapido avanzamento della tecnologia digitale in sanità, grazie anche alla missione 6 del PNRR, corre veloce in Cardiologia, dove molte novità sono già un dato di fatto. L’intelligenza artificiale, i big data, la telemedicina, il fascicolo sanitario elettronico sono alcuni di questi nuovi strumenti che hanno ispirato il convegno “La Cardiologia digitale: una nuova idea di Sanità” che si è tenuto il 10-11 novembre presso l’Hotel Poggio del sole a Ragusa organizzato da Collage. Direttori Scientifici sono stati il Dott. Antonino Nicosia, Direttore UOC Cardiologia, Ospedale Giovanni Paolo II, Ragusa, e il Prof. Italo Porto, Professore Ordinario di Malattie dell’Apparato Cardiovascolare, Università di Genova. Co-Direttori sono Marco Caruso, Francesco Clemenza, Giuseppe Sgarito, Riccardo Giammanco, Massimo Iacono.

Tra i principali benefici che si possono ottenere dalla digitalizzazione vi sono i controlli per limitare infarti, aritmie, scompenso cardiaco. Quest’ultimo rappresenta la prima causa di ricovero in ospedale negli over 65. A soffrire di scompenso cardiaco in Italia sono circa 600mila persone e si stima che la sua prevalenza raddoppi a ogni decade di età (dopo i 65 anni arriva al 10% circa). In Europa la prevalenza di scompenso cardiaco è valutata 1.36% tra I 25 e 49 anni, 2.93% tra 50 e 59 anni, 7.63% tra 60 e 69 anni, 12.67% tra 70 e 79 anni e 16.14% oltre gli 80 anni, con una prevalenza nella popolazione generale stimata tra lo 0,4 e il 2%, mentre la mortalità è in aumento. “Telemonitorare il paziente a domicilio significa inviare ai medici di riferimento continue informazioni su frequenza cardiaca, pressione arteriosa, saturometria in vari momenti della giornata – spiega il Dott. Antonino Nicosia – Lo specialista può valutare l’andamento della terapia e intervenire se necessario; il paziente sarà convocato in ospedale in caso di reali necessità o per controlli regolari, evitando accessi inutili in ospedale e pronto soccorso, ricoveri non necessari, assiepamenti di folle e barelle, riducendo anche la diffusione di infezioni nosocomiali. Per le aritmie, oltre al classico holter, è possibile vedere la situazione del paziente con dispositivi come defibrillatori, pacemaker, loop recorder che sono collegati con wifi o bluetooth e comunicano prontamente eventuali problemi. La patologia più importante che si giova di queste innovazioni è lo scompenso cardiaco: grazie al monitoraggio garantito da queste device e alle immediate comunicazioni si possono cogliere precocemente i segnali di un riacutizzarsi della patologia evitando una riospedalizzazione. Tuttavia, resta un problema di sottoutilizzo di queste risorse: in Sicilia la telemedicina si usa al 15-18%; in regioni più all’avanguardia si arriva al 30% circa. Cifre ancora molto basse rispetto alle potenzialità di queste risorse”. INTELLIGENZA ARTIFICIALE, CARTELLA DIGITALE E DISPOSITIVI INDOSSABILI PER DIAGNOSI PRECOCI E TERAPIE PERSONALIZZATE – Le applicazioni delle innovazioni tecnologiche aprono ulteriori scenari, favorendo diagnosi precoci e medicina personalizzata.

“La cardiologia spazia da strumenti semplici come il fonendoscopio a interventi complessi come le valvole transcatetere, e sono tutti impattati dalla digitalizzazione – evidenzia il Prof. Italo Porto – Con l’Intelligenza Artificiale, ad esempio, possiamo analizzare un’amplissima mole di dati. Oggi valutiamo questi dati sulla base di un progetto mentale e analizziamo quelli che ci interessano per un determinato scopo: ciò però riduce l’accesso ad alcune informazioni, che restano nascoste nella massa di dati. L’IA, non avendo un’idea preconcetta (il cosiddetto “black box”), permette una visione più ampia. La cartella clinica digitale, integrata con tutti i servizi, permette con un clic di mettere a disposizione tutti i dati utili per i progressivi controlli. Vi sono poi i dispositivi indossabili, che sono già a disposizione di tutti noi. Con un tipo particolare di smartwatch, ad esempio, si può ottenere dovunque ci si trovi un elettrocardiogramma anche a 12 derivazioni, la cui attendibilità è stata confermata da studi scientifici. Servono ancora dei passi avanti: manca una cultura del digitale, sia tra gli utenti che tra gli operatori, che è fondamentale per governare la tecnologia, visto che chi la utilizza deve essere più smart della tecnologia stessa. Inoltre è necessario anche un apporto legislativo e un contributo delle società scientifiche per definire la gestione dei dati, il regolamento della privacy, le misure di sicurezza e, non ultima, la cornice etica”. (Red/ Dire) 08:25 13-11-23

banner

Recommended For You