07:00 – Non si arresta l’opera degli aerei militari israeliani sulla Gaza. Durante la notte appena trascorsa sono stati diversi gli attacchi che avrebbero provocato, secondo le prime stime circa 50 morti e diverse decine di feriti.
Tra le vittime anche molti bambini. La popolazione locale è per lo più composta da giovani e giovanissimi. Le zone colpite dai raid sono: Rafah, Al Zawaida e Al Zaytoun.
L’ONU ha già lanciato l’allarme per la popolazione civile rimasta nella striscia di Gaza, la loro situazione è disperata, testualmente le Nazioni Unite riferiscono che possono “bere solo l’acqua di mare”, necessita quindi fare arrivare gli aiuti internazionali già inviati e fermi ai valichi.
Russel, la direttrice del Fondo dell’ONU per l’infanzia, ha ammonito il mondo dell’imminete catastrofe umanitaria se non si da l’accesso all’acqua. “La mancanza di acqua pulita e di servizi igienico-sanitari sicuri sta per diventare una catastrofe“, queste le parole della funzionari delle Nazioni Unite, ed ha continuato: “C’è solo un impianto di desalinizzazione e funziona solo al 5% della capacità, mentre tutti e 6 gli impianti di trattamento delle acque reflue non sono operativi per mancanza di carburante o elettricità“. Ovviamente senza un bene fondamentale per la sopravvivenza quale è l’acqua oltre al rischio diretto di morte per disidatazione c’è la possibilità del proliferare di infezioni e malattie.
Ad Ashkelon e nell’insediamento di Netiv HaAsara, nel Sud dello stato di Israele erano risuonate qualche ora prima, ad alba appena iniziata, le sirene d’allarme. La comunità di Netiv HaAsara, è una di quelle colpite dall’assalto degli uomini di Hamas il 7 Ottobre. Circostanza che ha fatto registrare 15 vittime accertate, secondo fonti locali.
FMP