Peste Suina. “In Sardegna malattia debellata definitivamente nel 2024”

Da UE riconoscimento eradicazione cinghiale, Solinas: ultimo passo

(DIRE) Cagliari, 25 Ott. – La Sardegna potrà uscire definitivamente dall’incubo della peste suina africana entro il 2024. Manca poco, un ultimo passo da compiere -che si concretizzerà con l’individuazione, e se necessario l’abbattimento, di qualche centinaio di maiali allo stato brado che ancora circolano in alcune aree dell’isola-, ma poi si potrà mettere fine a un’emergenza che attanaglia l’isola da oltre 40 anni. È quanto emerso da una conferenza stampa convocata oggi dal presidente della Regione, Christian Solinas, per annunciare l’importante decisione della Commissione europea, che ha riconosciuto ufficialmente l’eradicazione della peste suina africana dal cinghiale su tutto il territorio sardo.

Penultimo step, appunto, verso il riconoscimento totale di zona “free”. La proposta è stata votata venerdì scorso all’ unanimità dai rappresentanti degli stati membri dell’Unione europea, decisione pubblicata in Gazzetta questa mattina. Un verdetto che ridefinisce in modo significativo la geografia delle prescrizioni ancora in vigore nell’isola, fino a oggi caratterizzata da tre zone, oltre a una zona “libera” da restrizioni estesa già a maggio al 62% dei Comuni della Sardegna. La decisione di Bruxelles cancella infatti la “zona 2” (del selvatico) e restringe la “zona 1” (la cosiddetta zona cuscinetto, ora ridotta a 35 Comuni) al solo perimetro attorno alla “zona 3” (zona in fase di regolarizzazione sul piano dei suini non censiti) -che rimane invariata per dodici Comuni della Sardegna centro-orientale- e a cui si aggiunge una zona di restrizioni, in vigore fino al 22 dicembre, sui territori interessati dal recente focolaio “di importazione” del genotipo 2 in un allevamento a Dorgali, prontamente gestito dall’Unità di progetto.

Le aree completamente libere in cui non sarà più necessario il ricorso alle deroghe per la movimentazione degli animali, delle carni o per la caccia, passano così a oltre l’85% del territorio, per un totale di 330 Comuni. “È una data storica sotto diversi punti di vista, erano 40 anni che la Sardegna attendeva questo risultato- spiega Solinas- che ci consente di guardare con grande fiducia al debellamento integrale della peste suina, e quindi alla possibilità di ‘rimettere’ al 100% la Sardegna sul mercato delle carni suine. Questo significa una prospettiva di crescita del comparto del nostro sistema economico-produttivo, perché le nostre aziende potranno guardare a mercati più ampi”.

Ora però, rimarca il governatore, “dobbiamo cominciare a mettere in campo misure per tutelarci dal ritorno della malattia, che sta imperversando in Italia e in Europa. Dopo decenni ci troviamo quindi in posizioni invertite: la Sardegna, che ha subito per tanti anni l’embargo delle sue carni -bollata come regione ‘canaglia’ per la presenza endemica di questa infezione- oggi rappresenta un modello a livello comunitario nella gestione dell’epidemia. Ecco perché dobbiamo difenderci dalla possibile reintroduzione di ceppi che vengono dal Continente”. A questo proposito, “abbiamo già previsto degli stanziamenti importanti per attivare un sistema di controlli sugli accessi negli scali dell’isola- fa sapere il governatore- sia delle carni vive che di quelle macellate. In ogni caso, oggi sottolineiamo che nella gestione di questa crisi che per 40 anni ha contraddistinto la Sardegna in negativo, diventiamo un modello virtuoso e un esempio per tutti”.

“La Sardegna è orgogliosa, oggi, di essere un modello virtuoso per l’Europa, dove attualmente ci sono 14 Paesi alla prese con la peste suina. Ovviamente, la battaglia non è finita: dobbiamo ora lavorare soprattutto nella prevenzione, per evitare che nell’isola non si verifichino ulteriori casi di peste suina di ‘importazione’. Ecco perché abbiamo previsto uno stanziamento nella prossima variazione di bilancio di 2,4 milioni di euro per il 2023 e 2024, e 1,9 per il 2025”.

La Sardegna, spiega il responsabile dell’Unità di progetto per l’eradicazione della peste suina africana, Giovanni Filippini, “è diventata un modello di gestione sanitaria della malattia, un punto di riferimento della Commissione UE e anche del ministero della Salute.

Al momento abbiamo 330 Comuni ‘liberi’, in ‘zona 0’- che possono quindi tranquillamente esportare i prodotti suini al di fuori della Sardegna- e 12 Comuni in ‘zona 3’. In questo caso non abbiamo un problema di circolazione del virus, ma di registrazione di animali semi bradi ancora presenti in quei territori: superato questo scoglio, entro il 2024 potremo dire finalmente che la Sardegna è ufficialmente indenne dalla peste suina africana”. (Red/ Dire) 12:57 25-10-23

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