“Gli Stati Uniti restano impegnati a garantire che i civili a Gaza continuino ad avere accesso a cibo, acqua, cure mediche e altra assistenza, senza deviazioni da parte di Hamas”, queste sono le parole del Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, dopo che il primo convoglio di aiuti umanitari ha oltrepassato l’ingresso di Gaza.
“Continueremo a lavorare con tutte le parti per mantenere operativo il valico di Rafah per consentire il movimento degli aiuti che sono indispensabili per il benessere della popolazione di Gaza, e per proteggere i civili, in linea con gli obblighi previsti dal diritto umanitario internazionale”, continua Biden.
Un giornalista ha domandato al Portavoce Israeliano Militare, Daniel Hagari, come avviene la modalità di ingresso degli aiuti umanitari per la striscia di Gaza. Hagari ha risposto che si è creato un “triangolo strategico” tra i tre omologhi: Joe Biden, Abdel Fatah al Sisi (Egitto), e il Premier Israeliano, Benyamin Netanyahu.
Hagari, ha aggiunto che gli aiuti umanitari sono stati ispezionati da americani ed egiziani, e poi seguiti all’interno della Striscia “per accertarsi che raggiungessero l’Unrwa’‘, l’agenzia dell’Onu per i rifugiati.
Secondo i dati dell’ONU, nella striscia di Gaza sono 3.785 i morti, e 12.500 i feriti. L’ospedale è stato raso al suolo, ancora non si sa chi sia stato precisamente, Hamas accusa Israele, e quest’ultima punta il dito alla Jihad Islamica.
Qualche giorno fa i media hanno riportato le dichiarazione di Joe Biden, secondo cui il leader abbia richiesto un rinvio dell’Invasione di Gaza da parte di Israele.
La Casa Bianca, ha subito corretto il tiro, sottolineando che “finché altri ostaggi non saranno liberati”, precisando che il Presidente ha sentito male la domanda, spiegando che il “SI'” di Biden fosse riferito alla necessita che Hamas liberi altri ostaggi, e non un rinvio dell’invasione (fonte: ansa.it).
AO