Spiagge. Lega: mercato delle concessioni demaniali non è chiuso

Da Carroccio invito a comuni a non fare le gare

(DIRE) Rimini, 12 Ott. – La mappatura delle concessioni demaniali “non parla di spiaggia e di sabbia”, bensì di “aree disponibili”. E se di fronte a una costa rocciosa “si mette una boa con ormeggio quella è una concessione demaniale”. A precisare il lavoro del tavolo tecnico incaricato dal governo, intervenendo in fiera a Rimini al Ttg di Italian Exhibition Group a un convegno organizzato da Sib e Fiba-Confesercenti, è il coordinatore della mappatura, ed ex parlamentare della Lega Paolo Ripamonti.

La direttiva Bolkestein, analizza, è valida in caso di scarsità della risorsa e in Italia ci sono “oltre 11.000 chilometri di costa”, che corrispondono a oltre 381 milioni di metri quadrati di area disponibile. Dalla mappatura, aggiunge rispondendo alle critiche delle associazioni ambientaliste e non solo, sono state tolte le aree militari, quelle industriali, i porti commerciali e le aree delle Autorità di sistema, le aree marine protette di tipo A. Mentre laghi e fumi non sono stati conteggiati per mancanza di dati. Da qui l’auspicio che il tavolo non si chiuda, almeno per inserirli.

Ecco dunque da dove è emerso il 33% di occupazione da parte delle concessioni demaniali, per cui “ce ne sono più da concedere rispetto a quelle concesse, il mercato non è chiuso”. La parlamentare del Carroccio Elisa Montemagni sottolinea invece che “non è più il momento di inseguire una proroga senza obiettivi.

Negli ultimi anni- prosegue- ci sono state sentenze quasi agghiaccianti”, dunque è necessaria una norma che tuteli il settore, dando “il più possibile risposte sicure e definitive”, dato che “i balneari sono una parte fondamentale del sistema turistico”. Con la mappatura, conclude, “la strada giusta è tracciata”.

Il collega Salvatore Di Mattina invita i Comuni a stare “fermi, possono non fare le gare, in attesa dei decreti attuativi” del ddl Concorrenza. Per la maggioranza, prosegue, “i balneari sono una categoria fondamentale per lo sviluppo del turismo e la questione va posta “all’interno della normativa nazionale e comunitaria”. Le coste, conclude, sono “come il Colosseo, una risorsa da salvaguardare e dove c’è erosione occorre intervenire con il ripascimento”. (Red/ Dire) 17:34 12-10-23 NNNN

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