Non consentiremo che la direttiva ETS faccia morire l’infrastruttura gioiese e gli altri porti italiani
«Se la direttiva UE ETS non verrà modificata, le conseguenze sul trasporto marittimo saranno pesantissime: in particolare le attività di transhipment verranno inevitabilmente delocalizzate e i porti italiani, innanzitutto quello di Gioia Tauro che è il primo per movimentazione container e che quest’anno si appresta a toccare il record per numero di trasbordi effettuati, smetteranno di operare, con conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro e del know how fin qui acquisito dalle manovalanze, nonché di tutto l’indotto collegato.
La Lega si sta battendo fin dall’inizio contro questo provvedimento scellerato dell’Europa, sottolineandone in tutte le sedi competenti gli effetti nefasti, e ora finalmente un nostro europarlamentare, Paolo Borchia, è riuscito a ottenere qualche prima risposta dal vicepresidente della Commissione, Maroš Šefčovič, responsabile per l’attuazione del Green Deal».
La Senatrice della Lega, Tilde Minasi, interviene con parole dure sulla direttiva 2023/959 ETS, che, nell’ambito del pacchetto di interventi “Fit for 55”, mirante a tagliare di oltre la metà le emissioni di CO2 nel vecchio continente entro il 2030, si occupa dei trasporti marittimi, imponendo alle compagnie navali di compensare annualmente le proprie emissioni inquinanti.
Una vera e propria tassa, per di più salatissima, che spingerà gli armatori – come peraltro già annunciato da molti di loro – a lasciare i porti europei per dirottare le proprie attività su porti extra Ue, come quelli del Nord Africa. A farne le spese, dunque, sarà innanzitutto il porto di Gioia Tauro, ormai punto di riferimento strategico per il transhipment nel Mediterraneo. «Una prospettiva che solo una politica miope poteva partorire – commenta la Senatrice – e che noi non possiamo permettere si concretizzi.
Già in fase di negoziazione della direttiva proprio i nostri europarlamentari, in stretta sinergia con i soggetti privati, erano riusciti a far correggere leggermente il tiro, con una serie di emendamenti che ne hanno mitigato gli effetti – ad esempio un’esenzione temporanea dall’Ets, fino al 2030, per i collegamenti con le isole minori – ma queste mitigazioni non sono purtroppo sufficienti. Soprattutto in materia di transhipment – sottolinea Minasi –, dove si determinerebbe una concorrenza sleale tra Europa e Paesi extra europei, unicamente a danno delle nostre Infrastrutture, a partire da Gioia Tauro.
Il porto gioiese – continua – grazie soprattutto all’azione incisiva dell’Ammiraglio Andrea Agostinelli, Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno meridionale e Ionio, è riuscito faticosamente in questi anni ad affermarsi come assoluta eccellenza in Italia ed Europa.
La direttiva ETS, con il suo insostenibile peso economico a carico degli armatori, rischia tuttavia di farlo letteralmente morire, fermandone tutte le attività.
E’ per questo che – ricorda ancora la Senatrice – da tempo mi sto interessando alla questione, con il sostegno del Ministro ai Trasporti Salvini, che proprio nei giorni scorsi, nell’ultimo Consiglio informale dei Ministri Ue ai Trasporti, ne ha discusso con alcuni omologhi, e del Viceministro Rixi, impegnati entrambi intensamente su questo fronte.
E, finalmente, come dicevo inizialmente, l’azione della Lega sta ottenendo i primi risultati: l’Europa sta dimostrando di non essere del tutto sorda al nostro allarme, come ha oggi riferito Šefčovič su sollecitazione di Borchia.
“La Commissione europea è al corrente del problema del transhipment ed è in contatto con gli stakeholders armatoriali e con i porti per discuterne – ha detto il Vice presidente della Commissione stessa – vuole assicurarsi di non perdere questi traffici e di proteggere il lavoro, dunque auspica il raggiungimento di una soluzione condivisa per stabilire parità di trattamento”.
Ci auguriamo – dice ancora Minasi – che a queste rassicurazioni seguano al più presto fatti concreti e tangibili, per salvare il porto di Gioia Tauro e gli altri porti italiani, con una revisione della direttiva, che ripristini la parità di trattamento tra porti di trasbordo Ue e non Ue.
Non consentiremo vie alternative e ci attendiamo che venga adottata al più presto una soluzione per scongiurare il trasferimento delle attività di transhipment al di fuori dell’Europa stessa.
Colgo l’occasione – conclude – per ringraziare Matteo Salvini per la sua continua presenza e vicinanza ai problemi del nostro territorio e per il suo lavoro senza sosta per il bene dei nostri concittadini e delle nostre imprese».