Il 2023 è l’anno più caldo mai registrato, l’Estate sembra non voler lasciare il posto all’Autunno. Molte le emergenze legate al cambiamento climatico tra cui l’ondata di calore che ha investito l’Amazzonia, oltre 39°C in alcune zone.
A Causa del passaggio del fenomeno meteorologico del Niño, le temperature alte potrebbero prolungarsi fino a Gennaio prossimo, secondo una ricerca del Centro di monitoraggio e allerta per i disastri naturali (Cemaden) del governo federale del Brasile.
Diversi fiumi della foresta, sono essenziali per la sopravvivenza di alcune specie di animali e per gli abitanti. Più di cento delfini sono stati ritrovati morti, in particolar modo due specie: il delfino rosa e il tucuxi, che vivono nei bacini amazzonici.
Entro la fine dell’anno altri comuni potrebbero soffrire di siccità, di conseguenza l’accesso alla navigazione subirà un rallentamento. A soffrirne non sarà solo lo stato dell’Amazonas, il Governo pensa che questa crisi colpirà 500 mila cittadini nel mese di Ottobre. A Manaus e Rio Branco è stato dichiarato lo stato di emergenza.
“È possibile che questa situazione peggiori fino a dicembre o gennaio e inizi a indebolirsi solo a partire da marzo o aprile 2024”, le parole di Ana Paula Cunha la ricercatrice del Cemaden, aggiungendo: “potrebbe superare quella record registrata nel 2015 e nel 2016”, per via del passaggio del Niño.
Attualmente 15 comuni sono stati colpiti dello stato di Amazonas, e sono 111 mila le persone colpite. Il governo brasiliano ha annunciato l’invio di aiuti umanitari (fonte: ansa.it).
AO