Baku ‘contro terroristi’, Armenia respinge accuse e denuncia
(DIRE) Roma, 19 Set. – Le autorità dell’Azerbaigian hanno lanciato “un’operazione antiterrorismo” nella regione contesa del Nagorno-Karabakh, dopo che una esplosione ha causato la morte di undici persone, tra cui sia civili che agenti di polizia. Come riferisce la stampa internazionale, sirene antiaeree si sarebbero sentite nella principale città dell’area, Stepanakert, che secondo fonti armene sarebbe sotto attacco dell’artiglieria azera. Il Nagorno-Karabakh è una regione in territorio azero rivendicata dall’Armenia, in quanto abitata in maggioranza da armeni.
La controversia ha già spinto i due Paesi ad entrare in guerra due volte: la prima a inizio anni Novanta, dopo il collasso dell’Unione Sovietica, e la seconda nel 2020. La guerra in Ucraina ha riacceso le tensioni, che proseguono a causa del blocco che il governo di Baku impone da dicembre sull’unica strada attraverso cui passano gli approvvigionamenti nell’enclave, il cosiddetto corridoio di Lachin.
Il ministero della Difesa azero ha accusato il governo dell’Armenia di “sostenere i terroristi” che hanno organizzato gli attacchi, in riferimento all’Esercito di Difesa dell’Artsakh, facente parte dell’autoproclamata Repubblica di Artsakh che rivendica il controllo di parte del Nagorno-Karabakh ma non è internazionalmente riconosciuta.
Il ministero azero ha inoltre assicurato che l’operazione lanciata nella regione non coinvolgerà obiettivi civili, e che ne sono stati informati i peacekeeper russi presenti nella regione nonché il Centro congiunto di Russia e Turchia aperto nel Gennaio 2021 per monitorare il rispetto del cessate il fuoco nel Nagorno-Karabakh dopo il conflitto dell’anno precedente. Il governo armeno dal canto suo respinge le accuse mosse dall’Azerbaigian e, a sua volta, denuncia violenze commesse dal Paese vicino. (Red/Dire) 12:43 19-09-23