La Colombia “non è un paese per attivisti”

“Aumentano gli assassini contro gli ambientalisti in Colombia”

Sono stati uccisi 117 attivisti  nel 2022 in tutto il mondo, tra cui una sessantina in Colombia, secondo quanto si legge su un rapporto annuale della  ONG Global Witness, pubblicato ieri.

Un numero allarmante, nonostante sia una cifra inferiore ( ma di poco) rispetto al 2021 che contava ben 200 morti “la situazione non è migliorata sostanzialmente”. Seconda una media, un’attivista viene ucciso ogni due giorni, come sottolinea  l’organizzazione britannica.

In America Latina nel 2022 ci sono state 177 vittime, l’80%, e la Colombia  conta 60 vittime, una cifra superiore rispetto al 2021.

“Ancora una volta, i popoli indigeni, le comunità indigene” di origine africana, i piccoli agricoltori e i difensori dell’ambiente sono stati colpiti duramente in questo Paese sudamericano”, commenta Global Witness.

Le azioni del Presidente di sinistra Gustavo Petro, (salito nell’Agosto del 2022) sono state minime, secondo le ONG locali, nonostante il leader assieme ad altri suoi omologhi, abbia lavorato per ridurre questi stermini. La Colombia, da sempre, è stata una delle Nazioni più letali per i militanti dell’ambiente. Sono aumentati i gruppi armati coinvolti in attività illegali, tra cui un aggravamento di violenza.

Molti altri cittadini del mondo, a difesa dell’ambiente sono stati strappati alla vita: Brasile, 31 in Messico, 14 in Honduras e 11 nelle Filippine (fonte: ansa.it).

AO

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